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Un bene per i nuovi acquirenti, ma quelli vecchi potrebbero prenderla male. Senza contare le conseguenze per i valori residui: stiamo parlando della “guerra dei prezzi”, con BYD, Volkswagen e Renault che riducono fino al 15% i loro listini per contrastare Tesla
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Il 2023 verrà ricordato per la guerra dei prezzi che ha riguardato soprattutto Cina e USA, dove i produttori di auto elettriche, preceduti da Tesla, hanno abbassato per un periodo i prezzi delle loro vetture. Nel 2024 la price war ritorna, ma in Europa, dove Volkswagen, Renault e BYD hanno iniziato a ridurre i listini.
Questa volta si comincia da Volkswagen
Tesla rimane l’obiettivo da puntare: i suoi tagli dei prezzi sono iniziati mesi fa, e anche sulla Model Y, l’auto più venduta in generale del 2023, il costruttore ha intenzione di abbassare i listini.
La prima a rispondere è una Volkswagen in difficoltà nel mercato elettrico. Il colosso tedesco, infatti, ha ridefinito i listini, introducendo nuovi livelli di allestimento più convenienti nella speranza di vendere più auto e meglio competere con Tesla.
L’anno scorso il CEO del gruppo, Oliver Blume, aveva al contrario detto che non avrebbe partecipato in questa guerra dei prezzi.
Volkswagen ha quindi tagliato i prezzi in Germania, nel senso che sta finanziando i sussidi per i veicoli elettrici di tasca propria dopo che il governo tedesco li ha tagliati, e “a casa sua” una ID.3 parte da 39.995 €.
In Francia quasi tutte le versioni di ID.3, ID.4 e ID.5 beneficiano di bonus fino a 7.000 €, e questo significa che anche in quel caso la più compatta parte da 39.900 €. In Norvegia ancora meglio: il prezzo della ID.3 scende da 500.000 NOK a 358.000 NOK, ovvero da 43.758 € a poco più di 31.000 €.
Anche in Italia Volkswagen ha ridotto i listini. La nuova ID.3 parte da 40.990 € senza incentivi, che salgono a 41.990 e per la Performance Edition Plus, e a 45.200 € per la Pro S ( prima era a 50.000 €). Anche nel nostro caso, quindi, una ID.3 con incentivi massimi, pari a 6.000 €, può costare 34.990 €.
LA RISPOSTA DI RENAULT
Non è tardata la risposta di Renault, che punta a rendere le sue elettriche ancora più protagoniste: in Italia, per esempio, la Twingo e la Mégane E-Tech hanno ottenuto buoni risultati.
Proprio la Mégane è oggetto di tagli, per ora solo in Francia dove gode di un notevole vantaggio su Model 3 e MG4, visto che sono prodotte in Cina e quindi escluse dagli incentivi francesi.
Oltralpe, quindi, la Megane passa da 38.000 a 34.000 € di listino (un taglio del 10%), a cui aggiungere i 5.000 € di bonus statali: tradotto, i francesi possono accaparrarsela a meno di 30.000 €. E un taglio del genere potrebbe arrivare anche in Italia.
ANCHE BYD TAGLIA I PREZZI
Anche BYD, che ha superato Tesla come principale produttore di veicoli elettrici al mondo, ha deciso di tagliare i prezzi (per ora solo in Germania) con riduzioni dal 5 al 15%.
Nel mercato tedesco, la Atto 3 scende del 15% arrivando a 37.990 € per la versione Comfort, e la Design parte da 39.990 €. Dolphin e Seal calano dell’8 e del 5%: ciò significa che la Dolphin in Germania costa di listino meno di 30.000 €, a cui eventualmente aggiungere altri sussidi.
E IL VALORE RESIDUO?
Le scelte di questi produttori mirano ai nuovi acquirenti, che saranno ben contenti di potersi eventualmente permettere un’auto elettrica. Ma lasciano scontenti chi l’auto l’ha già comprata, magari spendendo molto di più. Era già successo proprio con Tesla, e non poche furono le polemiche quando il colosso californiano decise di ridurre di ben 12.000 € il listino della Model 3.
Questo porta anche a una svalutazione enorme delle vetture, compromettendo i valori residui. Oltre al fatto che potrebbe creare l’effetto contrario rispetto a quello desiderato: qualcuno potrebbe pensare che ci sia ancora margine di miglioramento, e aspettare ulteriormente prima di acquistare.
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19/1/24
FLEET magazine