Lexus, il brand di lusso di Toyota, è stata la prima casa automobilistica a presentare su un’auto di serie una versione digitalizzata dei classici specchietti retrovisori. Lexus ha infatti sostituito i classici specchi retrovisori con delle telecamere. Questa versione è disponibile al pubblico solo in Giappone, paese in cui il Governo consente le telecamere in sostituzione degli specchietti retrovisori.
La soluzione proposta da Lexus offre diversi benefici sia in termini di efficienza aerodinamica -l’appendice che contiene la telecamera ha una dimensione inferiore rispetto ad un normale specchietto retrovisore e quindi offre una minore resistenza- sia in termini di sicurezza poiché le immagini riprese esternamente vengono proiettate su un monitor di cinque pollici installato sul montante anteriore.
Lexus ha ribadito che queste telecamere offrono numerosi vantaggi rispetto ai tradizionali specchietti poiché sono in grado di garantire una visione più chiara a destra, sinistra e posteriore, soprattutto di notte e in caso di maltempo. L’azienda giapponese ha inoltre dichiarato che il sistema migliora automaticamente le aree che necessitano di particolare attenzione adattandosi alla direzione di marcia del veicolo.
Ma Lexus non sarà la sola casa a rinunciare agli specchietti retrovisori, infatti, anche la nuova Audi e-tron, il suv elettrico della casa tedesca, presentato il 17 settembre, proporrà, come optional da 1500-1700 euro, la possibilità di riunciare ai classici visori. Anche in questo caso saranno sostituiti da piccole ali al cui interno sono collocate le fotocamere; le immagini riprese vengono elaborate digitalmente e visualizzate in abitacolo mediante display oled da 7 pollici situati nella zona di transizione fra plancia e portiere. Grazie a questa soluzione il Cx dell’e-tron è pari a 0,27. L’elettrica tedesca è in uscita in Europa a fine 2018 e sarà quindi la prima auto senza specchietti “fisici” prodotta nel vecchio continente ad aver superato il ciclo di omologazione.
Vinicio Paselli