(sicurauto.it)
Hitachi sta mettendo a punto l’etilometro con il riconoscimento facciale, identifica chi realmente sta facendo l’alcol test e sarà miniaturizzato
NHTSA DA TEMPO PROMUOVE LO SVILUPPO DI ETILOMETRI INTELLIGENTI
Gli etilometri collegati all’accensione di un veicolo non sono una novità assoluta, l’ente per la sicurezza stradale USA, l’NHTSA, già da tempo sta promuovendo il DADSS (Driver Alcohol Detection System for Safety) il programma di ricerca, che vede coinvolte 17 case costruttrici, per lo sviluppo di tecnologie e dispositivi in grado di evitare che soggetti ubriachi possano mettersi al voltante. Uno dei primi dispositivi di nuova generazione è stato proposto al SAE di Detroit lo scorso marzo da Hitachi. Realizzato in collaborazione con Honda il dispositivo funge da interruttore dell’accensione di un veicolo, se l’analisi del fiato del guidatore restituisce valori entro i limiti di legge allora si può mettere in moto il propulsore, diversamente la vettura rimane bloccata.
RICONOSCIMENTO FACCIALE PER BLOCCARE I BEONI FURBI
Hitachi ha continuato lo sviluppo dell’etilometro collegato all’elettronica di bordo e vi ha aggiunto alcune interessanti funzionalità per evitare che lo si possa ingannare e quindi permettere a un conducente in stato di ebrezza di potere circolare con l’automobile . Il nuovo progetto prevede un sistema di riconoscimento facciale abbinato all’etilometro vero e proprio, in questo modo sarà possibile identificare in maniera certa chi realmente ha eseguito l’alcol test. Attualmente il dispositivo è allo stadio di prototipo e Hitachi sta lavorando soprattutto alla miniaturizzazione e allo sviluppo del software a supporto. Entro la fine dell’estate Hitachi conta di potere mettere a punto una versione definitiva del dispositivo e iniziare la sperimentazione in vista della commercializzazione.
SOLUZIONE IDEALE PER LE FLOTTE AZIENDALI
Il prototipo Hitachi attualmente è in grado di rilevare i tratti somatici del guidatore e di misurarne il tasso alcolemico; questi dati possono essere trasmessi a una centrale di controllo e per questo si immagina una futura applicazione in ambito aziendale. Potrebbero essere così controllati, anche a campione, i dipendenti ai quali è affidata una vettura aziendale e controllarne così il livello di sobrietà. Se il dipendente viene trovato, da remoto, ubriaco possono essere inviate notifiche per allertare il guidatore e, successivamente, prendere provvedimenti disciplinari.
autore: Gabriele Amodeo – sicurauto.it – 29/06/2017