Acquisito il 51,4% della Brescia-Padova ora il colosso spagnolo dei pedaggi guarda a Pedemontana
«Siamo qui per crescere. Non abbiamo progetti già decisi: studieremo la redditività, che il progetto abbia traffico, rispetti l’ambiente, abbia senso strategico e industriale. Su progetti così siamo interessati, su altri no». Il vicepresidente e amministratore delegato del colosso delle strade Abertis, Francisco Reynés, è soddisfatto. A dieci anni dal primo tentativo (fallito) di entrare nel mercato italiano (mancata fusione con le Autostrade per l’Italia dei Benetton), i conquistadores si prendono ora uno dei pezzi più pregiati della autostrade italiane, la Brescia-Padova e A31 Valdastico. E non intendono fermarsi. Dalla società di Barcellona fanno sapere che l’obiettivo di crescita in Italia è industriale, o si prende il controllo di una società, oppure non si fa nulla. Impossibile dunque vederli con quote minoritarie: Pedemontana Veneta o Autostrade per l’Italia, che sia. Abertis è leader mondiale delle strade a pedaggio per numero di km gestiti (ben 8.500 in 13 Paesi), con ricavi delle strade di 1,3 miliardi di euro l’anno, mentre il gruppo – 16 mila dipendenti sono 16mila, divisi tra Spagna, Francia, Brasile, Cile – ne fattura 4,3. Ora che hanno un piede nelle strade italiane intendono valutare proposte per allargare la sua presenza in Italia, in particolare nel Lombardo-Veneto.
«Leggo delle aperture di Abertis sulla Pedemontana Veneta, ma sono questioni che riguardano i concessionari privati», taglia corto Silvano Vernizzi, commissario per la realizzazione dell’opera; certo la superstrada a pesaggio ha trascorso un’estate travagliata. Giunta a un terzo dei 95 chilometri che separano Spresiano da Montecchio Maggiore, ha incontrato alcuni ostacoli di natura finanziaria che il faticoso “confronto a distanza” con ministero delle Infrastrutture e Cassa depositi e prestiti sta tentando di rimuovere.
Nel frattempo, in base all’accordo presentato a Verona Astaldi, Intesa Sanpaolo e la famiglia Tabacchi hanno ceduto alla multinazionale spagnola il 51,4% di A4 holding, la società che controlla l’autostrada Brescia-Verona-Vicenza-Padova e la A31. Il prezzo dell’operazione è di 594 milioni di euro, che verranno versati nel 2023. L’accordo preliminare di cessione era stato firmato il 10 maggio, subordinato al via libera del Governo italiano al prolungamento della Valdastico, avvenuto nelle scorse settimane. Abertis ha un programma di investimenti di circa 2 miliardi per la A4 holding, legati alle previsioni di aumento del traffico. Sul fronte del prolungamento della Valdastico verso Trento è ancora da chiarire se sarà un tratto a pagamento oppure gratuito; in questo secondo caso la somma verrà “recuperata” aumentando i pedaggi degli altri tratti: «I piani finanziari vengono rivisti ogni quattro anni e i dettagli degli investimenti e del loro recupero saranno definiti dopo il progetto», spiegano i vertici di Abertis. Eletti i nuovi organi direttivi.