Per garantire una maggiore sicurezza della circolazione stradale in tutta Europa, il Consiglio ha adottato oggi le sue posizioni comuni (orientamenti generali) su due proposte della Commissione che fanno parte del cosiddetto pacchetto legislativo sulla “sicurezza stradale” e in particolare modificano o abrogano:
- le direttive del 2006 e del 2022, nonché i regolamenti del 2012 e del 2018 sulle patenti di guida
- la direttiva del 2015 relativa allo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale
Si tratta di un cambiamento di paradigma per il regime delle patenti di guida in Europa. Unitamente al rafforzamento dei meccanismi di assistenza reciproca tra gli Stati membri per agevolare l’identificazione della persona interessata e l’applicazione delle ammende, la nuova legislazione migliorerà la sicurezza sulle autostrade europee e garantirà aree residenziali più sicure in tutta l’UE.Óscar Puente, ministro spagnolo dei Trasporti e della mobilità sostenibile
Direttiva sulle patenti di guida
La proposta della Commissione mira a migliorare la sicurezza stradale e ad agevolare la libera circolazione dei cittadini all’interno dell’UE. La proposta dovrebbe essere vista come una revisione completa della direttiva vigente visto che l’ultima riforma importante risale al 2006 e ha dovuto essere recepita dagli Stati membri prima del 2013. La proposta introduce nel regime attuale quattro principali elementi di novità:
- un regime europeo per i conducenti inesperti che consente la guida accompagnata dopo aver ottenuto la patente di guida all’età di 17 anni
- condizioni più rigorose per i conducenti inesperti durante i primi 2 anni di guida (o più a seconda delle norme degli Stati membri)
- una patente di guida mobile nell’ambito del portafoglio europeo di identità digitale e
- l’uso di autovalutazioni come filtro in vista dell’esame medico di idoneità del conducente
L’impostazione generale della proposta della Commissione è stata mantenuta nella posizione comune del Consiglio. Il Consiglio ha tuttavia introdotto diverse modifiche alla proposta della Commissione, che possono essere così sintetizzate:
- mantenimento del carattere volontario della riduzione dei periodi di validità per le patenti di guida degli anziani
- una descrizione più chiara dell’accertamento dell’idoneità fisica e mentale alla guida prima del rilascio e del rinnovo delle patenti di guida, sulla base dei diversi sistemi sviluppati negli Stati membri
- allineamento degli elementi tecnici delle patenti di guida mobili alla revisione del regolamento sull’identità digitale (eIDAS) e migliore collegamento tra l’adozione di atti di esecuzione e l’obbligo degli Stati membri in materia di attuazione
- orientamenti più dettagliati per la valutazione da parte della Commissione del quadro in materia di sicurezza stradale dei paesi terzi
- affinamento dei requisiti per l’accompagnatore nel sistema di guida accompagnata, che sarà obbligatorio solo per la patente di guida di categoria B
- riformulazione delle condizioni relative al periodo di prova alla luce delle competenze e delle prassi consolidate degli Stati membri
- possibilità per i cittadini di sostenere la prova teorica, a determinate condizioni, nello Stato membro di cittadinanza se diverso dallo Stato membro di residenza, ma non la prova pratica
Direttiva relativa allo scambio transfrontaliero di informazioni sulle infrazioni in materia di sicurezza stradale
La proposta mira a garantire che i conducenti non residenti rispettino il codice della strada quando guidano in altri Stati membri.
L’impostazione generale della proposta della Commissione è stata mantenuta dal Consiglio, che ha tuttavia introdotto diverse modifiche, volte principalmente a chiarire l’ambito di applicazione e le definizioni dell’atto giuridico, tra cui:
- l’introduzione del concetto di “persona interessata” e il chiarimento dei ruoli e delle responsabilità dei punti di contatto nazionali e delle autorità competenti
- l’aggiunta di ulteriori infrazioni alla proposta della Commissione, come i casi di mancato rispetto delle restrizioni di accesso dei veicoli o di mancato rispetto delle norme a un passaggio a livello ferroviario, nonché i casi di incidenti con omissione di soccorso
- l’ulteriore chiarimento delle diverse procedure relative all’accesso ai dati di immatricolazione dei veicoli e delle diverse possibilità per le autorità competenti di chiedere assistenza giudiziaria al fine di garantire che la persona interessata sia identificata, che la notifica di infrazione stradale arrivi all’indirizzo giusto e che le ammende in materia di circolazione stradale siano applicate meglio
- tutte le garanzie necessarie messe in atto per tutelare i diritti fondamentali del conducente o di qualsiasi altra persona interessata
Prossime tappe
A seguito dell’adozione odierna dei mandati negoziali del Consiglio (orientamenti generali), la presidenza entrante può avviare colloqui con il Parlamento europeo (“triloghi”) sui fascicoli legislativi fondamentali in questione.
Informazioni generali
Nel quadro strategico dell’UE in materia di sicurezza stradale 2021-2030 la Commissione si è nuovamente impegnata a conseguire l’ambizioso obiettivo di avvicinarsi all’azzeramento del numero di vittime e di feriti gravi sulle strade dell’UE entro il 2050 (obiettivo “zero vittime”) nonché l’obiettivo a medio termine di ridurre del 50% il numero di morti e di feriti gravi entro il 2030. Tuttavia, secondo gli ultimi dati della Commissione, l’anno scorso il numero di vittime della strada è aumentato del 4% rispetto al 2021. Si tratta pur sempre del 9% in meno rispetto al livello pre-pandemia, ma il ritmo di miglioramento non è sufficiente per raggiungere gli obiettivi di cui sopra.
Entrambe le proposte fanno parte del “pacchetto sulla sicurezza stradale” adottato dalla Commissione il 1º marzo 2023, che comprende anche una nuova proposta riguardante il ritiro della patente, secondo la quale il ritiro della patente di guida in uno Stato membro comporta un’azione di follow-up da parte dello Stato membro che ha rilasciato la patente di guida. . . .
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4/12/23, Consiglio Europeo