.
Tutto avremmo pensato di fare nella vita, fuorché testare una galleria del vento di persona personalmente, come dice Catarella, il poliziotto della serie Il Commissario Moltalbano. E invece sì. Siamo atterrati a Göteborg, in Svezia. Abbiamo visitato tutti i reparti più avanzati di Volvo: dall’area dei test delle batterie, al laboratorio di sviluppo dell’infotainment e della guida autonoma, alla pista in cui avvengono i crash-test fino alla galleria del vento.
Questa immensa struttura genera negli adulti la stessa attrazione che ha una ruspa nei confronti dei bambini. Tanto è vero che tutti i giornalisti presenti da quattro continenti, e persino il responsabile delle pubbliche relazioni di Volvo, si sono fatti immortalare al fianco dell’enorme ventilatore. Spiegare che si tratta di una struttura di 8,15 metri di diametro e capace di generare un vento di 250 chilometri orari grazie ai suoi 5 MW di potenza, cioè 6800 CV, non è così impressionante come vedere queste piccole figure appoggiate a una delle 9 pale in fibra di carbonio.
Questa galleria orizzontale a circuito chiuso di 165 metri di lunghezza nasce nella seconda metà degli anni ottanta ed è stata ristrutturata nel 2008 con un investimento di oltre duecento milioni di euro. Se nella prima galleria del vento l’attenzione era rivolta alla carrozzeria, in questa nuova galleria, gli ingegneri Volvo sono in grado di ottenere un quadro generale che tiene conto anche del fondo vettura e delle ruote. Uno degli obiettivi principali dei nuovi studi, infatti, è cercare di ridurre il consumo di carburante e le emissioni di anidride carbonica.
Giusto per capirci, nel ciclo di guida combinato EU (procedura standardizzata per la misurazione dei consumi e delle emissioni) a una velocità media di soli 33 km/ora, la forza di resistenza all’avanzamento rappresenta poco più di un quarto del consumo totale di carburante. Un valore che alla velocità costante di 90 km/ora aumenta fino a superare il 50%. Ecco perché è così importante lavorare e testare l’efficacia aerodinamica per il consumo di carburante di una vettura indipendentemente dalla sua motorizzazione termina, ibrida o elettrica.
È facile pensare che l’attrito con l’aria sia dato dal frontale. Una convinzione che si radica sempre più nelle persone abituate ad abbinare coefficienti di resistenza aerodinamica sempre più bassi ai frontali affusolati delle auto elettriche. Questo è in parte vero, ma il fondo della vettura e le ruote rappresentano oltre il 50% della forza di resistenza all’avanzamento totale di un’automobile. Ecco perché i progettisti di Volvo hanno modificato radicalmente la galleria del vento. Nella prima versione, il veicolo stava fermo in un flusso d’aria: in pratica era come misurare le proprietà aerodinamiche di una vettura parcheggiata, e quindi ferma, durante un forte temporale.
Gli studi iniziati nel 2008 e che continuano ancora oggi hanno portato la galleria del vento a riprodurre esattamente il flusso d’aria intorno e sotto la vettura che corre in strada a velocità fino a 250 km/ora; sebbene, per scelta, i veicoli Volvo sono autolimitati a 180 chilometriorari. Questo cambiamento sostanziale è stato ottenuto inserendo tre elementi principali. La sezione di quasi 16 metri di lunghezza per oltre 6 di larghezza e 4 di altezza ha una piattaforma girevole con un angolo di rotazione di 30°. A questa è stato aggiunto un tappeto mobile con quattro nastri piatti in acciaio che fanno girare le ruote fino a 72.22 m/s cioè 260 km/ora.
In più, la vettura da testare viene collegata a una bilancia altamente sensibile mediante quattro piccoli puntelli. Questi puntelli mantengono la vettura in posizione mentre il peso della vettura viene trasferito dagli pneumatici alla bilancia attraverso i nastri piatti in acciaio. La bilancia è talmente sensibile che reagisce persino al lancio del più piccolo cellulare del mondo sul sedile anteriore.
Questa struttura oltre a servire da galleria del vento aerodinamica per testare anche forze come il sollevamento, ha l’upgrade galleria del vento climatica per test in condizioni di clima caldo da 20° a 60°C. In più, per aumentare al massimo il comfort acustico delle vetture Volvo, gli ingegneri effettuano il test NVH, cioè Noise, Vibration, and Harshness (rumore, vibrazione e durezza) per ridurre al minimo il rumore del vento e le vibrazioni della vettura.
.
12/6/24
WIRED
https://www.wired.it/gallery/come-funziona-galleria-del-vento-auto-volvo/