TOYOTA HILUX, IL PICK-UP GIAPPONESE DIVENTA A IDROGENO
L’ultima analisi di T&E mostra un ritardo dell’UE rispetto al Nord America in materia di investimenti nel campo dell’elettrificazione
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L’ultima analisi di T&E in materia di investimenti nelle auto elettriche pone un punto fondamentale: l’UE non è la prima scelta a livello globale per i grandi gruppi automobilistici. In tutto lo scorso anno, infatti, i grandi costruttori tradizionali hanno scelto di investire 58 miliardi di euro in Nord America, mentre solo 42 miliardi di investimenti sono stati assicurati nel Vecchio Continente. Più indietro, almeno da questo punto di vista, la Cina, con appena 9 miliardi di investimenti nel 2023.
Italia “quasi” fanalino di coda
Europa alle spalle del Nord America, dunque. In questo contesto, la situazione non sorride all’Italia: fa notare infatti Ansa che, pur essendo un importante polo produttivo per Stellantis e non soltanto, il nostro Paese è in Europa tra quelli che, insieme a Polonia, Slovacchia e Austria, ha attirato meno investimenti, si parla di circa 1,3 miliardi di euro. Primeggiano invece Regno Unito, Germania e Spagna: in tutti e tre questi casi, dal 2021 al 2023 il flusso di investimenti ha raggiunto la doppia cifra di miliardi di euro.
L’Europa insegue il Nord America
Resta il fatto che la disparità tra Nord America ed Europa da questo punto di vista è evidente: secondo T&E, il Vecchio continente fa maggiormente fatica ad attirare a sè investitori stranieri. I dati parlano chiaro: in Nord America il 65% degli investimenti in veicoli elettrici nel 2023 sono arrivati da industrie straniere, mentre in Europa l’80% dei finanziamenti destinati all’elettrificazione del trasporto su strada deriva dall’automotive europeo. Un esempio concreto arriva da Stellantis, che ha diretto il 74% dei suoi investimenti in Nord America e ha impegnato appena il 10% nel Vecchio continente.
Investimenti nelle auto elettriche
Vedremo se nei prossimi anni la situazione si sposterà verso un maggiore equilibrio, anche se va detto che l’assenza di una normativa europea chiara sul futuro dei motori a combustione interna non gioca a favore degli investimenti: sempre T&E si è rivolta infatti alle istituzioni europee richiedendo di porre fine all’incertezza sull’obiettivo di emissioni zero per le autovetture fissato per il 2035. Un invito ambizioso, e che potrebbe cadere nel vuoto dopo la composizione del nuovo parlamento europeo per cui si voterà tra meno di una settimana.
8/6/24
FormulaPassion.it
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