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L’industria automobilistica europea è in pressing. Di fronte a obiettivi sulle emissioni di CO2 sempre più stringenti, le case automobilistiche chiedono una revisione delle norme attualmente in vigore. L’ACEA, l’associazione dei costruttori europei, ha lanciato un appello per misure di sostegno e flessibilità, sottolineando le difficoltà incontrate nel raggiungere i target prefissati per il 2025.
Le preoccupazioni sono legate non solo all’impatto delle multe, che potrebbero raggiungere cifre impressionanti come 15 miliardi di euro per l’industria, ma anche al rischio di dover ridurre drasticamente la produzione. Luca de Meo, presidente dell’ACEA e CEO del Gruppo Renault, ha sottolineato come tali normative possano mettere a repentaglio la produzione di milioni di veicoli.
I numeri del mercato dello scorso mese di agosto parlano da soli. Meno 18,3% rispetto allo stesso mese del 2023 in Europa, che si è attestato a sole 643.637 unità, contro le 787.812 dell’agosto scorso. I dati più significativi sono quelli di Germania (-27,8%), Francia (-24,3%) e Italia (-13,4%).
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Questione di emissioni
I dati dell’ACEA indicano che, da gennaio a luglio 2024, i veicoli completamente elettrici hanno rappresentato solo il 12,5% delle nuove immatricolazioni nell’Unione Europea, ben al di sotto del livello necessario per rispettare le nuove norme. Questo scenario rischia di compromettere anche l’obiettivo a lungo termine dell’UE di vietare le vendite di auto a combustione interna entro il 2035.
In conclusione, l’industria automobilistica europea si trova a un bivio cruciale. L’ACEA ha dichiarato di essere pronta a discutere un pacchetto di misure di supporto a breve termine per aiutare le case automobilistiche a raggiungere gli obiettivi di CO2 per auto e veicoli commerciali leggeri entro il 2025. Tuttavia, il dibattito resta aperto tra chi chiede un approccio più flessibile e chi, come Tavares, insiste sulla necessità di non abbassare la guardia. Secondo una recente analisi di Dataforce, alcune delle case automobilistiche più grandi, come Volkswagen e Ford, rischiano di non raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni prefissati per il 2025. Non tutti, però, concordano sulla posizione di ACEA. Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha difeso gli obiettivi attuali, sottolineando che non si dovrebbero cambiare le regole a pochi mesi dall’entrata in vigore. Tavares ha posto l’accento sul fatto che la crisi climatica continua ad essere una priorità e, di conseguenza, non si possono rimandare ulteriormente gli sforzi per ridurre le emissioni.
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19/9/24
L’A – L’AUTOMOBILE