La Commissione europea ha comunicato ai costruttori cinesi le nuove tasse che subiranno le importazioni di auto in territorio europeo da luglio 2024, che si sommano al 10% attuale
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UNA BELLA MAZZATA – Dopo aver indagato per 9 mesi, la Commissione Europea alla fine ha stabilito di imporre dazi sulle auto elettriche cinesi che vengono importate all’interno dei confini dell’Unione. L’indagine ha infatti rilevato una “concorrenza sleale” da parte dei costruttori cinesi, che avrebbero beneficiato di sussidi pubblici da parte del governo di Pechino per permettere loro di offrire i propri veicoli a prezzi inferiori rispetto ai costi di produzione. Le tasse aggiuntive in vigore da luglio del 2024 sono calcolate in base ai sussidi governativi ricevuti: per esempio, per la BYD si parla del 17,4% da aggiungere al 10% attuale, per la Geely di un aumento del 20% e per la Saic (che detiene il marchio MG) addirittura del 38,1%, arrivando così al 48,1%. Per le altre case cinesi verrà applicato un dazio medio ponderato del 21%.
ROVESCIO DELLA MEDAGLIA – Misure che non toccano i picchi di quelle prese negli Stati Uniti, dove i dazi sono arrivati a pesare per il 100% del valore (qui la notizia), ma che potrebbe avere conseguenze maggiori per l’industria automobilistica cinese, che in Europa manda molte più vetture rispetto agli USA. Ma l’applicazione di nuove tariffe che si aggiungono al 10% attuale andrà a colpire incidentalmente anche alcune aziende occidentali, che producono alcuni loro modelli in Cina: per esempio il gruppo BMW con la iX3 e le Mini, la Mercedes con i nuovi modelli della Smart e il gruppo Renault con l’elettrica compatta Dacia Spring. E anche la Tesla, che invia da Shanghai le proprie Model 3 verso l’Europa.
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REAZIONE ATTESA – Non tutti i paesi europei hanno fatto fronte comune a supporto dei nuovi dazi. Tra i più favorevoli a proteggere l’industria automobilista europea sono state Francia e Spagna, mentre in opposizione alla misura si sono schierate Germania, Svezia e Ungheria, timorose di ritorsioni commerciali da parte della Cina. Ritorsioni che potrebbero arrivare a stretto giro di posta: “La Cina adotterà tutte le misure necessarie per salvaguardare fermamente i suoi diritti e interessi legittimi”, ha commentato Lin Jian, portavoce del ministero degli Esteri di Pechino. Si parla prima di tutto di nuovi dazi da aggiungere al 15% già esistenti per l’import verso la Cina, ma ciò che spaventerebbe maggiormente i paesi più esposti sarebbe un’eventuale limitazione delle esportazioni cinesi di tecnologie cruciali, come le batterie. Ciò porterebbe a grandi problemi nell’approvvigionamento dei componenti, in particolare per l’industria europea, che è molto dipendente dalle componenti cinesi.
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12/6/24
alVolante.it
https://www.alvolante.it/news/confermati-dazi-ue-auto-elettriche-cinesi-395571