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Byd, che sta mettendo a soqquadro il mercato dell’auto elettrica mondiale, abbatte i prezzi anche in patria, mettendo in difficoltà la concorrenza del suo stesso Paese. E trova nuove sponde in Turchia
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La Cina ormai ha messo un piede in Europa usando come testa di ponte il mercato dell’auto elettrica. In Ungheria Byd, principale costruttore di veicoli elettrici, sta per realizzare la sua gigantesca gigafactory, dove realizzerà auto da vendere in tutto il Vecchio continente. E in Polonia, Stellantis costruirà mezzi a marchio cinese. Eppure, anche dentro i propri confini, Byd rischia di sparigliare le carte. Come?
Semplice, vendendo auto a prezzi stracciati anche in Cina e mettendo così in seria difficoltà tutti i piccoli costruttori. Nei giorni scorsi, infatti, la casa cinese ha rivisto il listino di tutti i principali veicoli attualmente disponibili, spiazzando la concorrenza. In altre parole, la quasi totalità dell’offerta di Byd ha ricevuto un sostanzioso sconto in termini di prezzo. Questo perché la stessa Byd riceve puntualmente ingenti sussidi da parte di Pechino, potendosi così permettere di abbattere il costo per chi vuole comprare un’auto elettrica.
I rivali di Byd in Cina hanno provato a rimanere in scia, adeguando il proprio listino, ma non ricevendo sussidi o incassandone solo una minima parte, rispetto a quelli percepiti di da Byd. Il direttore generale del gruppo Gac, Feng Xingya, per esempio, ha promesso di adeguare immediatamente i prezzi, al pari di un’altra casa minore, Aion.
Tutto questo mentre anche la Turchia è interessata alle aziende cinesi del settore automotive. Il ministro turco dell’Industria e della Tecnologia, Fatih Kacir, ha raccontato all’interno di un’intervista con Bloomberg che il governo è in fase avanzata di trattative con la stessa Byd e Chery per investimenti industriali nel Paese. Inoltre, ci sarebbero discussioni in corso anche con Saic e Great Wall. D’altronde, la scelta di puntare sulla Turchia sarebbe vantaggiosa per le case automobilistiche cinesi che stanno portando avanti i loro piani di espansione al di fuori del loro Paese.
Queste aziende potrebbero infatti sfruttare l’accordo di unione doganale con l’Unione europea della Turchia per aggirare i dazi che l’Ue vorrebbe imporre alle auto elettriche cinesi. Insomma, questo Paese potrebbe diventare un nuovo hub strategico per le esportazioni nel Vecchio continente. Inoltre, la stessa Turchia sta diventando un mercato sempre più interessante per le auto elettriche con un market share del 7,5% nel 2023.
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20/5/24
formiche