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La storia delle targhe nere italiane: la trasformazione negli anni della vecchia targa delle autovetture civili di colore nero con caratteri bianchi (o arancioni)
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Le attuali targhe automobilistiche italiane, ci riferiamo a quelle in uso sulle vetture civili, sono bianche con caratteri neri e fasce laterali blu che richiamano l’appartenenza all’Unione Europea. Siamo abituati da anni a vedere targhe bianche eppure per un lungo, anzi un lunghissimo periodo, le auto italiane hanno avuto targhe nere con caratteri bianchi e alcune particolarità mutate nel corso del tempo, come la sigla della provincia color arancione nella seconda metà degli anni ‘70. Ripercorriamo, per appassionati o per semplici curiosi, la storia delle targhe nere italiane, tornate peraltro di moda ora che c’è la possibilità, per i proprietari dei veicoli storici, di richiedere le targhe originali dell’epoca.
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TARGHE ITALIANE DALL’INVENZIONE DELL’AUTOMOBILE AGLI ANNI ‘20 DEL XX SECOLO
Di targhe per veicoli in Italia si ha notizia dal 1897, quando il Regio Decreto n. 540 introdusse l’obbligo di dotare i velocipedi di una targa comunale. L’anno seguente il Comune di Milano promulgò il “Regolamento per la circolazione delle vetture automobili” che tra le altre cose imponeva la fissa apposizione di una targa per il riconoscimento del veicolo. Successivamente, nel 1901, il Regio Decreto n. 416 recante il primo “Regolamento per la circolazione delle vetture automobili sulle strade ordinarie”, una sorta di Codice della Strada ante litteram, stabilì l’obbligo per tutte le vetture circolanti di dotarsi di un’apposita targa fissa, su concessione della locale prefettura. Le prime targhe erano bianche con caratteri neri e/o rossi e rimasero più o meno così fino al 1927.
TARGHE NERE ITALIANE DAL 1927 AL 1948
Il 28 febbraio 1927 venne introdotta la prima targa in metallo con sfondo nero e caratteri bianchi su una sola linea: i numeri erano sulla sinistra e la sigla della provincia sulla destra; l’anno dopo fu aggiunto anche il simbolo del fascio littorio. Ebbe così inizio l’era delle targhe nere per le automobili che sarebbe proseguita ininterrottamente fino alla metà degli anni ‘80. Nel 1931 si registrò un altro sostanziale cambiamento con l’introduzione della targa posteriore su due righe (provincia sulla prima riga, simbolino e, a seguire, la sequenza dei numeri) e poi, dal ‘34, della targa anteriore, più piccola, su una sola riga (numeri a sinistra e sigla della provincia a destra). Questa combinazione rimase immutata fino al dopoguerra: solo lo stemma del fascio venne sostituito nel ‘45 dal simbolo dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra (corona di spine con tre baionette all’interno).
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TARGHE NERE ITALIANE DAL 1948 AL 1951
Anche lo stemma dei mutilati ebbe però vita breve perché dal 1° gennaio 1948, con l’entrata in vigore della Costituzione, nelle targhe anteriori e posteriori comparve lo stemma della Repubblica Italiana: una stella a cinque punte all’interno di una ghirlanda e con al centro le lettere ‘RI’. Confermato invece il formato e il colore nero delle targhe con caratteri alfanumerici bianchi. Soltanto nella zona A del Territorio Libero di Trieste, conteso tra Italia e Jugoslavia, si usarono per alcuni anni delle targhe con caratteri neri su fondo bianco. . . . .
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7/2/24, SICURAUTO.IT