Dai dati pubblicati dal rapporto ETSC (European Transport Safety Council: Consiglio Europeo della Sicurezza dei Trasporti) è emerso che nel 2018 gli utenti vulnerabili della strada, pedoni e ciclisti, hanno rappresentato il 29% del totale delle vittime di incidenti stradali in Europa e il 25% in Italia.
Per quanto riguarda il Belpaese nel 2018, secondo i dati dell’ACI (Automobile Club Italiano), sono passati a miglior vita 612 pedoni e 219 ciclisti. La fascia d’età più colpita è risultata essere quella degli over 65: infatti, sono ben 364 i pedoni (il 59,5% del totale), 112 quelli in bicicletta (51,1% del totale).
Oltre al semplice studio di questi numeri, il rapporto va a suggerire che governi, autorità locali e produttrici di autoveicoli abbiano l’obbligo di investire nelle misure di protezione per questo tipo di utenti. In più, consiglia che la pianificazione urbana, soprattutto nei centri medio-piccoli, privilegi la possibilità per l’utenza di muoversi a piedi, in bici e con mezzi di trasporto pubblico e, cosa fondamentale, l’istituzione delle “Zone 30”, soprattutto nei luoghi maggiormente frequentati da pedoni e ciclisti.
“La sicurezza stradale è frutto soprattutto della convivenza civile tra i diversi utenti della strada. Convivenza che si raggiunge soltanto se tutti rispettiamo le regole del Codice della Strada. Per quanto riguarda pedoni e ciclisti un fondamentale elemento di sicurezza è rendersi il più possibile ‘visibili’, soprattutto nel buio e in condizioni di scarsa visibilità, con accorgimenti che devono riguardare sia l’abbigliamento che le biciclette. È altrettanto importante, poi, un’attenta pianificazione delle strade e degli spazi urbani, che deve sempre tenere conto della presenza delle fasce più deboli: bambini, anziani e disabili”, il commento su questo delicato tema, quello della sicurezza stradale, di Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’ACI.