Secondo lo studio “Automotive 2030: Racing toward a digital future” presentato al Salone di Francoforte da IBM (International Business Machines Corporation), azienda informatica tra le più importanti al mondo, entro il 2030 l scelta del consumatore nell’acquisto di un’auto sarà spinta non più dal brand produttore, ma dall’esperienza digitale che potrà vivere all’interno della stessa.
Il 48% degli 11.500 consumatori intervistati ha dichiarato di dare poca importanza al marchio del veicolo, la cosa che interessa sono la convenienza dell’auto e che il servizio di assistenza sia efficiente. Con il passare degli anni, quindi, si pensa che il consumatore andrà a dare maggiore importanza all’utilizzo e all’accessibilità piuttosto che al loro produttore.
L’azienda informatica ha anche intervistato 1500 dirigenti dell’industria automobilistica. La metà di questi si è detta convinta che per avere successo o addirittura sopravvivere nel mare magnum del mercato automobilistico dovrà reinventare le proprie organizzazioni con tecnologie digitali: l’83% degli intervistati comprende il valore strategico dei dati nel proprio settore. Solo il 18%, al contrario, ha dichiarato di utilizzare già piattaforme digitali. Lo studio fatto dall’IBM prevede che le Case automobilistiche, per portare l’industria automotive all’altezza delle nuove sfide, dovranno sostenere una spesa di 33 miliardi di dollari in formazione e ricerca. Il tutto entro i prossimi 10 anni.