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Volvo potrebbe studiare meglio il mix di motorizzazioni disponibili, ma la strada verso il solo elettrico sembra tracciata dai dati di vendita
Volvo, ora di proprietà del gruppo cinese Geely, è stata una delle prime, se non la prima in assoluto, tra le case tradizionali ad annunciare che avrebbe puntato a una gamma esclusivamente elettrica. All’epoca dell’annuncio il 2030 sembrava lontano, ma ora è praticamente dietro l’angolo, ed anche il marchio svedese deve affrontare le oscillazioni del mercato.
Il CEO Jim Rowan è un grande sostenitore della motorizzazione elettrica, tanto da definirla la migliore in assoluto, ma alcune sue recenti dichiarazioni hanno fatto immaginare una revisione nei programmi della sua azienda. “Potrebbe servire del tempo per collegare diverse parti del mondo per una completa elettrificazione“, ha dichiarato, aggiungendo che “ibridi plug-in e ibridi leggeri rimangono molto forti e popolari tra i nostri clienti e continueremo a investire in questa gamma“.
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Una posizione simile ad altri concorrenti, con la differenza che i lanci attuali e futuri di Volvo, per ora, sono solo ed esclusivamente elettrici. Le parole di Rowan potrebbero suggerire che le vetture ibride rimarranno in gamma più a lungo del previsto, per offrire flessibilità alla rete di vendita.
I numeri di Volvo del resto indicano che la strada verso l’elettrico sta andando piuttosto bene. Nonostante un calo negli Stati Uniti, dove invece il mercato elettrico cresce, in Europa ha fatto segnare un +80%. Nella prima metà del 2024 Volvo ha venduto 90.760 veicoli elettrici, in aumento del 53% rispetto ai 59.260 venduti l’anno scorso, e va sottolineato il ritardo della EX90. Di conseguenza le auto elettriche hanno rappresentato il 26% del totale delle vendite, con il piano aziendale che prevede di arrivare a quota 50% entro il 2025, con il resto delle vendite sull’ibrido.
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26/7/24
greenmove