Nel Rapporto “MobilitAria 2024” si analizzano i dati 2023 in 18 città italiane e si chiede di sostenere le Città 30 e di correggere il nuovo Codice della Strada
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Kyoto Club e Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iia) hanno presentato il Rapporto “MobilitAria 2024” su: qualità dell’aria, effetti sanitari dell’inquinamento, sicurezza stradale e città 30.
Il Rapporto analizza i dati della mobilità e della qualità dell’aria al 2023 nelle 14 città metropolitane italiane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma, Torino, Venezia, e in altre quattro città: Bergamo, Padova, Parma, Prato, che insieme a Bologna, Firenze, Milano, Roma e Torino fanno parte delle città NETZERO 2030, selezionate dalla Commissione Europea per raggiungere un impatto climatico zero entro il 2030.
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Qualità dell’aria e sicurezza stradale: le analisi del Rapporto
Nel 2023, nelle città analizzate, i valori di Biossido di Azoto (N02) non sono cresciuti, e si è registrato un decremento delle concentrazioni del particolato PM10, mentre per Messina, Palermo e Firenze il 2023 è stato un anno in modesta risalita. Per quanto riguarda le concentrazioni di particolato PM2,5 in ognuna delle città analizzate è avvenuta una diminuzione della concentrazione.
In sostanza, l’andamento della mobilità nelle principali città italiane è progressivamente tornato alla situazione precedente alla pandemia Covid-19: la mobilità urbana è ripresa, l’auto è rimasta protagonista degli spostamenti urbani e il tasso di motorizzazione, tra i più elevati dell’UE, ha continuato ad aumentare, mentre il trasporto pubblico sta scontando ancora gli effetti della pandemia.
La distanza, nelle 18 città prese in esame, tra la situazione odierna e l’obiettivo 2030 di decarbonizzazione e mobilità sostenibile, è espressa in una “classifica” del Deficit sintetico, dove Milano e Firenze si avvicinano di più ai target, contrariamente a Reggio Calabria, che nel 2021 registra il -104% ed un grave deficit di mobilità sostenibile.
Il Rapporto offre anche un’analisi delle emissioni inquinanti in relazione ai traffici marittimi, che riguarda 10 su 14 città metropolitane. Dal 1990 al 2019 si osserva una tendenza decrescente nelle emissioni portuali di ossidi di zolfo (SOx), come per quelle di particolato, mentre le emissioni portuali di NOx in alcuni centri crescono e in altri diminuiscono.
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L’impatto sanitario ed economico
Per la prima volta, il Rapporto propone una stima l’impatto sanitario ed economico dell’inquinamento dell’aria, basato sul “Valore di una Vita Statistica”, che quantifica quanto si risparmia riducendo il rischio di morte prematura a causa degli inquinanti del traffico. Tale valore varia notevolmente tra le città esaminate nel rapporto, con stime che vanno da 17 milioni fino a 7 miliardi di euro.
Una sfida ambiziosa riguarda il recepimento della nuova normativa sulla qualità dell’aria che, seguendo i limiti più severi dell’OMS, punta alla riduzione degli impatti sanitari attraverso interventi a livello nazionale e locale per ridurre l’inquinamento e ottenere un beneficio ambientale e anche economico.
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Le zone a basse emissioni
Uno degli strumenti più diffusi per abbattere le emissioni e migliorare la qualità dell’aria nelle aree urbane sono le Low-Emission Zones (LEZ), in italiano “zone a basse emissioni”: una serie di normative di restrizione del traffico veicolare che le città possono adottare per vietare la circolazione dei veicoli più inquinanti. I benefici derivanti dall’introduzione delle LEZ sono diversi: nel rapporto è presente un approfondimento che si concentra sull’esperienza del Comune di Milano, che da oltre dieci anni ha introdotto con Area C, la congestion Charge e da alcuni anni ha introdotto la LEZ Area B.
Tra i vantaggi: riduzione del traffico veicolare a gasolio, crescita degli accessi effettuati da veicoli elettrici o ad alimentazione ibrida-elettrica e riduzione delle concentrazioni di NOx. Infine, complessivamente il cambio del parco veicolare, conseguente all’introduzione della ZTL Area B, ha evitato circa 150 [ton/anno] di NOx da traffico. Tale valore risulta in linea con gli obiettivi definiti nella Delibera istitutiva della ZTL.
Un altro focus è incentrato sul tema della sicurezza stradale, cercando di analizzare sulla base dei dati disponibili le tendenze in atto, i soggetti maggiormente vulnerabili, i veicoli coinvolti, gli indici, per poter ragionare di cosa sta accadendo in Italia, dove mortalità ed incidentalità restano un grave problema sociale.
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Le proposte per la mobilità sostenibile
Kyoto Club e CNR-IIA lanciano una serie di proposte per l’implementazione di politiche di mobilità sostenibile e per una decarbonizzazione delle città:
- adottare zone a basse emissioni per ridurre la circolazione di veicoli inquinanti ed abbattere l’inquinamento atmosferico,
- aumentare i fondi per il potenziamento del trasporto pubblico,
- sostenere le virtuose esperienze delle Città 30, sull’esempio di Bologna –prima grande città italiana a sperimentare un limite generalizzato dei 30km/h sulle strade urbane.
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Non solo qualità dell’aria: il tema sicurezza stradale
Nel merito della sicurezza stradale, servono regole e l’utilizzo di nuove tecnologie al fine di regolare il traffico privato, controllare i limiti di velocità mediante autovelox e ridisegno dello spazio urbano;
Kyoto Club ritiene che il nuovo Codice della strada, approvato a marzo alla Camera dei Deputati, limiti molto l’autonomia di azione delle amministrazioni comunali, attacchi e depotenzi ZTL, aree pedonali, sosta regolamentata, controlli elettronici e mobilità ciclistica, e pertanto chiede di modificarne il testo, al Senato, e di approvare un Codice della Strada a misura delle persone, che incrementi la sicurezza stradale e che restituisca strumenti di regolazione concreti alle città.
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24/5/24
TEKNORING