Il colosso cinese ha registrato vendite per 28,2 miliardi di dollari tra luglio e settembre, battendo i 25,2 miliardi del rivale americano, ma la guerra dei prezzi in Cina sta erodendo i margini mentre l’Europa alza le barriere doganali
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Per la prima volta, il colosso cinese dell’auto elettrica Byd ha superato Tesla in termini di fatturato trimestrale. Come riportato dal Financial Times, nel periodo da luglio a settembre Byd ha registrato ricavi per 201 miliardi di yuan (28,2 miliardi di dollari), superando i 25,2 miliardi di Tesla nello stesso trimestre. Un traguardo storico per il produttore di Shenzhen, che ha venduto la cifra record di 1,1 milioni di veicoli elettrici e ibridi plug-in nei tre mesi, spinto anche dai nuovi incentivi del governo cinese per il settore.
Questi numeri non raccontano però tutta la storia. Nonostante il sorpasso nei ricavi trimestrali, Byd resta ancora distante da Tesla sotto due aspetti fondamentali: i profitti netti, fermi a 1,6 miliardi di dollari contro i 2,2 di Tesla, e soprattutto il valore complessivo in Borsa. Come evidenzia Bloomberg, il divario è particolarmente marcato nelle valutazioni di mercato: Tesla mantiene una capitalizzazione di 833,1 miliardi di dollari, quasi sette volte superiore ai 119,4 miliardi di Byd.
Un dato che riflette come gli investitori continuino a scommettere sul potenziale di innovazione tecnologica e sulla leadership globale del gruppo di Elon Musk, nonostante l’avanzata del rivale cinese nel volume delle vendite. Questo scetticismo dei mercati finanziari sembra legato soprattutto alle sfide che Byd deve affrontare fuori dalla Cina. “Sebbene Byd stia attualmente costruendo la sua presenza nel mercato estero a un ritmo veloce, la sua espansione globale deve affrontare molteplici fattori incerti, tra cui la complessità delle operazioni locali, i cambiamenti delle politiche e i rischi geopolitici“, avvertono gli analisti di Goldman Sachs in una nota citata dal quotidiano britannico.
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Margini in calo e dazi europei
I numeri record di vendite nascondono però alcune criticità importanti nel modello di business di Byd. L’aumento delle vendite del 24% è stato ottenuto riducendo i profitti su ogni veicolo. In termini tecnici, il margine lordo – ovvero la percentuale di guadagno che l’azienda ottiene prima di sottrarre i costi operativi – è sceso dal 22,1% al 21,9%. Come spiega Bloomberg, Byd ha seguito una precisa strategia di mercato: invece di applicare sconti sui modelli esistenti, ha lanciato nuove versioni delle sue auto con caratteristiche migliori – come batterie più potenti e tecnologie più avanzate – ma a prezzi più bassi dei vecchi modelli. Una scelta che ha rafforzato la sua posizione di leader nel mercato cinese, ma ha ridotto il guadagno su ogni singola auto venduta.
La strategia di espansione globale di Bdy deve fare i conti con crescenti barriere protezionistiche. Come riporta il Financial Times, l’Unione europea ha appena alzato un nuovo muro commerciale: da martedì 29 ottobre le auto elettriche Byd importate in Europa dovranno pagare un dazio aggiuntivo del 17%, che si somma alla tariffa del 10% già in vigore. Il gruppo cinese ha cercato di aggirare queste barriere aprendo il suo primo stabilimento produttivo fuori dalla Cina, in Thailandia, ma i numeri mostrano che l’internazionalizzazione è ancora agli inizi: a settembre 2024 le vendite all’estero rappresentavano appena il 7,9% del totale mensile, addirittura in diminuzione rispetto al 9,8% dell’anno precedente. “La visibilità sulle esportazioni di Byd potrebbe non migliorare nel breve termine“, avvertono in una nota gli analisti di Citigroup, una delle più importanti banche d’investimento mondiali, citati dal Financial Times.
Volkswagen, il gigante dell’auto tedesco che compete in Cina attraverso diverse joint venture, sta rivedendo al ribasso le stime sui profitti che riuscirà a ottenere quest’anno nel Paese asiatico, a causa della guerra dei prezzi scatenata da rivali come Byd. Se inizialmente prevedeva che l’utile operativo 2024 delle attività congiunte sarebbe stato tra 1,6 e 2 miliardi di euro, ora teme che si fermerà al limite inferiore di questa forchetta, cioè a 1,6 miliardi. Questi margini risicati in Cina, il primo mercato mondiale, si ripercuotono anche sulle attività di Volkswagen in patria: il gruppo ha annunciato la chiusura di tre stabilimenti in Germania, a causa delle difficoltà finanziarie e della complessa transizione all’elettrico. La sfida dei produttori cinesi di veicoli a batterie, insomma, non minaccia solo Tesla, ma contribuisce a mettere in crisi tutti i grandi marchi globali, con ricadute occupazionali pesanti anche nei loro paesi d’origine.
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Gli incentivi in Cina
Se il contesto internazionale presenta ostacoli, il mercato domestico offre invece terreno fertile per la crescita di Byd. Il governo cinese ha messo in campo un massiccio piano di incentivi per accelerare la transizione verso la mobilità elettrica. Il programma nazionale prevede un bonus di 2.800 dollari per chi decide di rottamare un’auto tradizionale e passare a un modello elettrico o ibrido. La risposta dei consumatori è stata massiccia: secondo la Bbc, a fine ottobre oltre 1,57 milioni di cinesi avevano già presentato domanda per accedere all’incentivo.
Il sostegno pubblico si articola su due livelli: oltre al bonus nazionale, i governi locali hanno stanziato ulteriori incentivi fino a 20mila yuan (altri 2.800 dollari circa) per chi acquista un veicolo elettrico entro la fine del 2024. In questo contesto favorevole, Byd ha saputo intercettare la domanda soprattutto nel segmento delle auto ibride plug-in, quelle che combinano un motore elettrico ricaricabile alla spina con uno tradizionale. Come riporta Reuters, le vendite in questa categoria sono cresciute del 75,6% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 685.830 unità nel terzo trimestre. Un successo dovuto anche all’ultima generazione di tecnologia ibrida sviluppata dall’azienda, che garantisce consumi di carburante particolarmente contenuti.
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31/10/24
WIRED
https://www.wired.it/article/byd-supera-tesla-vendite-auto/