È arrivato il via libera della Commissione Ue, il dialogo col governo cinese rimane comunque aperto
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Nella giornata di martedì 29 ottobre la Commissione Europea ha confermato l’adozione dei dazi all’importazione di auto elettriche prodotte in Cina. Fallito, almeno finora, ogni tentativo per raggiungere un accordo utile ad evitarli, la Commissione Ue ha approvato il regolamento di attuazione del provvedimento con i nuovi dazi che entreranno in vigore dal 31 ottobre.
A Bruxelles è quindi passata la linea dura con l’imposizione dei dazi, misura che la Commissione Ue ritiene necessari per “equilibrare” la competitività sul mercato, con i produttori di auto cinesi accusati di beneficiare di ingenti sussidi dal governo di Pechino che permettono loro di vendere a prezzi molto bassi e sotto al costo di produzione, tagliando fuori i costruttori occidentali.
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I nuovi dazi compresi tra il 17,4 e il 35,3%
I nuovi dazi sulle auto elettriche cinesi, che si aggiungono alle aliquote già esistenti del 10%, saranno in vigore per 5 anni e avranno tariffe comprese tra il 17,4 e il 35,3%, variando a seconda del costruttore a cui è applicata, arrivando dunque complessivamente fino al 45,3% sul valore dell’auto.
Tuttavia sono stati introdotti dei correttivi, con dei ribassi, rispetto alle tariffe precedentemente fissate. I dazi aggiuntivi a carico di BYD passano dal 17,3% al 17%, quelle sul gruppo Geely dal 19.3% al 18,8% e sul gruppo SAIC dal 36,3% al 35,3%. Il dazio sulle Tesla scende dal 9% al 7,8%, mentre per tutti gli altri produttori passa dal 21,3% al 20,7%.
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Le negoziazioni con la Cina non si fermano
Nonostante l’approvazione definitiva del regolamento che sancisce l’ingresso in vigore dei dazi, la Commissione Europea rende noto che i negoziati vanno avanti, riservandosi la possibilità di trovare un compromesso con il governo cinese per evitare i dazi.
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30/10/24
MOTORIONLINE