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Utilitaria e non citycar (ruolo che tocca alla Pandina). Spaziosa, tecnologica e con molti richiami di stile al Lingotto, le soluzioni pensate da Fiat sul progetto Grande Panda convincono il larga parte. L’architettura è condivisa con Citroen ma stile e interni sono radicalmente diversi
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Le premesse perché abbia successo ci sono tutte e non sono tanto legate all’idea della mitica Panda, perché quei concetti continueranno a essere rappresentati dalla Pandina. Ovvero, anzitutto, un prezzo basso, il più possibile su un mercato delle citycar che si comprime all’estremo. Fiat Grande Panda gioca sul nome, sul gradevole stile con molti richiami alla prima Panda, per ritagliarsi un terreno di gioco differente. Di fatto, riporta il marchio nel segmento B, assente dai tempi della Punto. O meglio: Grande Punto.
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NUOVA FIAT PANDA 2024
Tre metri e 99 centimetri in lunghezza, 30 in più della Pandina mild hybrid 1.0 70 cavalli. Si parte da qui per contare le numerose differenze tra i due modelli. Che, a ben vedere, non ha nemmeno senso elencare. Se non si chiamasse Grande Panda, bensì altro, per identificare un’utilitaria dallo stile suv (grazie all’altezza di 1,57 metri), non staremmo qui a segnare i punti di discontinuità.
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PREZZI ATTESI
Il successo della Grande Panda passerà dall’appeal che ancora il segmento B riesce a esercitare. Di listini prezzi non si ha ancora ufficialità, ma il posizionamento dovrebbe inserire il modello al di sotto dei 20 mila euro per la versione mild hybrid e a meno di 25 mila per l’elettrica.
E’ vero, la Fiat Grande Panda nasce – nell’impianto serbo di Kragujevac – sull’architettura Smart Car che dà vita alla Citroen C3, termica ed elettrica, nonché alla C3 Aircross. Altri modelli arriveranno in casa Fiat, l’attesa Multipla ad esempio. Una novità nel 2025 e un’altra nel 2026, nell’orizzonte di breve-medio termine.
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INTERNI
Eppure, le soluzioni sviluppate – anzitutto all’interno – raccontano alcuni punti di discontinuità dal progetto Citroen. Su tutti, la strumentazione. Dove C3 estremizza il contenimento dei costi proponendo una soluzione simil-HUD, Panda offre uno schermo da 10 pollici completo e tradizionale, inserito in un gioco di forme, con il richiamo dell’ovale alla pista sul tetto del Lingotto, che è tra i particolari più riusciti del progetto.
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Strumentazione da 10 pollici e infotainment touch da 10,25 pollici, in un bel design che propone anche materiali sostenibili, come il filato ottenuto da fibre di bamboo, applicato sul Bambox. E’ un secondo vano portaoggetti davanti al passeggero, alto in plancia, che conferma la tasca storica della Panda. Interni nell’insieme gradevoli, con 5 sedute e un bagagliaio ampio: 361 litri di volume utile.
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MOTORI
Dove la continuità tecnica è assoluta, tra Fiat Grande Panda e Citroen C3, è sulla gamma di motorizzazioni. La Grande Panda elettrica è spinta da un motore 118 cavalli, alimentato dalla batteria da 44 kWh al LFP, che assicurerà 320 km di autonomia di marcia. Tra le tante soluzioni furbe, in tema di ricarica ecco che dietro lo sportellino sul frontale, con logo Fiat – accesso al caricatore di bordo da 7 kW di serie – è arrotolato il cavo di ricarica. Flessibile e a spirale, supera il fastidio del dover alloggiare il cavo nel bagagliaio. Differente è la presa di ricarica in CC, con potenza di 100 kW.
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La seconda motorizzazione disponibile su Grande Panda sarà il mild hybrid a 48 volt, con cambio doppia frizione eDSC e le consuete funzioni di guida, per brevissimi tratti, in elettrico. Potrebbe arrivare anche una Grande Panda 1.2 benzina non mild hybrid, tuttavia, il rischio è di una sovrapposizione di prezzo troppo simile alla Pandina mild 1.0 70 cavalli. . .
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11/7/24, FLEET magazine