Addio al carbone entro il 2035, è questo quanto deciso nel corso del G7 che si è tenuto a Torino. Vediamo le principali novità
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Si è tenuto a Torino il G7 Ambiente, Energia e Clima e alla fine dell’incontro i Ministri hanno raggiunto l’accordo. Così come spesso accade in queste occasioni, anche durante la riunione, fuori dalla Reggia di Venaria Reale, centinaia di manifestanti hanno dimostrato il loro dissenso e diversi sono stati gli scontri con le forze dell’ordine. Sette i Ministri presenti, in rappresentanza dei sette Paesi più industrializzati. Tutti e sette i Ministri hanno confermato il massimo impegno nel rinunciare al carbone per la produzione di energia elettrica, il tutto entro il 2035.
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Addio al carbone entro il 2035
L’incontro è avvenuto pochi giorni fa e successivamente è stato redatto un documento di 67 punti, il quale è stato sottoscritto all’unanimità. La firma è stata apposta dai sette ministri dei trasporti ed è stato così chiarito un tema abbastanza importante sul quale il nostro Governo da tanto tempo ormai preme. Confermiamo il nostro impegno a raggiungere un settore energetico completamente o prevalentemente decarbonizzato entro il 2035 o in una tempistica coerente con il mantenimento di un limite di aumento medio globale della temperatura di 1,5 gradi.
Questo sostanzialmente quanto si legge sul documento finale redatto e firmato dai Ministri del G7 Ambiente, Energia e Clima di Torino.
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Novità importanti per quanto riguarda il settore automobilistico. Al momento in questo settore l’elettrico rappresenta la soluzione migliore ed anche la più interessante, sotto diversi punti di vista. Ad ogni modo, si richiede un maggiore impegno nel lavorare sulle batterie. Durante l’incontro, i Ministri hanno anche valutato un’apertura sui biocarburanti. I vertici hanno anche affrontato il tema del nucleare, promuovendone l’utilizzo, ma solo se questo avviene in modo responsabile, condividendo tecnologie e conoscenze che possano portare ad un maggior sviluppo dei reattori avanzati.
Un cambio di strategia è necessario, secondo i Ministri, consapevoli che però molti costruttori potranno non essere molto d’accordo. . . . .
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26/5/24, autospecial