L’azienda cinese costruirà una fabbrica in UK e una in Europa continentale, saranno operative entro la fine del decennio
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Superare il Giappone come principale Paese esportatore di automobili al mondo è stato un traguardo importante. Ma ciò non basta all’industria automobilistica cinese per considerarsi pronta ad andare all’assalto dell’Europa: l’offensiva infatti deve partire anche dall’interno del Vecchio continente, motivo per il quale sempre più costruttori del Paese asiatico mirano a localizzare la propria produzione proprio nel cuore dell’Europa. Come nel caso di Chery.
Due impianti in Europa
Pare infatti che la casa automobilistica cinese stia valutando la possibilità di costruire un paio di stabilimenti in Europa, di cui uno nel Regno Unito e un secondo nell’Europa continentale, in un Paese non ancora meglio identificato. Entrambi gli impianti produttivi potrebbero essere operativi già entro la fine di questo decennio: a riferirlo è il Financial Times, il quale cita le indiscrezioni lanciate dal numero uno della divisione britannica dell’azienda, Victor Zhang.
Dal Regno Unito all’UE continentale
Emulare il successo di Hyundai e KIA, che erano praticamente sconosciute nel Paese prima della fine degli anni ’80, ma che ora rappresentano quasi il 10% delle vendite di nuove auto nel Regno Unito: è questo l’obiettivo di Chery a detta di Zhang. Il quale spiega che, a differenza di Honda e BYD solo per citare alcune case automobilistiche che si sono tirate indietro, la Brexit non spaventa affatto Chery: realizzare uno stabilimento nel Regno Unito porterebbe la casa cinese a produrre auto elettriche con la guida a destra destinate non solo al mercato locale, ma anche ad altri mercati esteri come Sudafrica, Australia e Nuova Zelanda per fare alcuni esempi. Nel secondo stabilimento, quello in Europa continentale, nasceranno invece EV con guida a sinistra.
Strategia di garanzia
“Non cercheremo di spaventare i nostri diretti competitor con prezzi di vendita più bassi, non è questo quello che vogliamo fare – ha dichiarato Zhang – Il nostro obiettivo è quello di portare buoni prodotti sotto un buon marchio, vogliamo solamente questo”. Offrire auto elettriche a prezzi di fatto stracciati non sembra infatti essere la strategia di Chery: l’azienda cinese è più propensa infatti a convincere i suoi futuri potenziali clienti con garanzie sui veicoli di sette anni e una copertura di otto anni per le batterie.
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6/1/24
FormulaPassion.it