Anche in America gli automobilisti sono frenati da prezzi elevati, scarsa autonomia e difficoltà nelle ricariche
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Anche negli Usa l’auto elettrica non si vende. L’ultimo allarme in ordine di tempo è quello lanciato dai concessionari statunitensi i quali si sono rivolti direttamente al presidente Biden. Nella accorata lettera fatta pervenire alla Casa Bianca i quasi 4.000 concessionari in rappresentanza di tutti gli Stati hanno chiesto al presidente di alleggerire i termini sulle auto elettriche. Secondo quanto stabilito negli Stati Uniti, entro il 2032 quasi il 70 per cento delle auto vendute deve essere elettrica, ma al momento tale obiettivo non sembra raggiungibile.
“Oggi, la disponibilità di Bev invendute è in aumento – scrivono i concessionari – anche con profondi tagli ai prezzi di listino e con i generosi incentivi dei costruttori e del governo”. E ancora: “Ogni giorno che passa, diventa sempre più evidente che questo tentativo di imporre i veicoli elettrici non è realistico sulla base della domanda attuale e prevista. I veicoli elettrici si stanno già accumulando nei nostri parcheggi e questo è il migliore indicatore del mercato”.
I problemi cruciali: prezzi, autonomia, ricarica
I concessionari segnalano anche i maggiori timori degli automobilisti, sono legati ai prezzi delle vetture, alla scarsa autonomia e dalla poca disponibilità di colonnine di ricarica (le stesse considerazioni che frenano le vendite in Italia). “Alcuni clienti – viene detto ancora nella lettera al presidente Usa – vorrebbero anche passare all’elettrico ma si fermano di fronte ai prezzi di listino. Molti non dispongono di garage per la ricarica domestica o di un facile accesso alle stazioni di ricarica pubbliche. Alcuni fanno lunghi spostamenti giornalieri e non hanno tempo extra per caricare la batteria. Gli acquirenti di pick-up e furgoni sono particolarmente scoraggiati dalla drammatica perdita di autonomia durante le operazioni di traino.
Far slittare i tempi del Piano Biden
I concessioni rivolgono infine a Biden, con un vero e proprio appello: “Conceda il tempo necessario per rendere le Bev più accessibili, per sviluppare fonti nazionali di minerali per produrre batterie. E ancora lasci il tempo affinché l’infrastruttura di ricarica venga costruita e si dimostri affidabile”. D’altra parte negli Usa si può solo agire sui tempi di introduzione dell’elettrico, visto che, gli incentivi all’acquisto ci sono già e sono molto ricchi. Oggi chi cambia la propria auto in favore di una a spina riceve un bonus dallo Stato che arriva fino a 7.500 dollari. “Fare di più – viene spiegato a Washington, – è praticamente impossibile”. Ma nonostante il maxi sconto a spese dello Stato le auto elettriche restano in vetrina.
L’Europa ha lo stesso problema
Se negli Usa dal 2032 il 70% delle vendite dovrà essere obbligatoriamente elettrico, in Europa il diktat imposto dall’Ue è ancora più stringente. Nei Paesi dell’Unione europea dal 2035 sarà infatti vietata la vendita di vetture diesel e benzina. Ma anche tra i governi del Vecchio Continente stanno emergendo perplessità su una linea ancor più ideologicamente ambientalista di quella americana. Per giunta da noi la richiesta di uato elettriche è di gran lunga inferiore a quella americana e il problema prezzi incide ancor più sulle famiglie.
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30/11/23
Verità&Affari