“Sono troppo pericolosi”. Ma è in arrivo un nuovo modello di taxi driverless senza volante e con le porte come quelle della metropolitana
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Dopo le polemiche per il maxi ingorgo, quelle degli appassionati della guida, e dei cittadini di San Francisco, ora l’auto a guida autonoma si trova davanti un nuovo problema: la furia del possente (1,2 milioni di soci…) sindacato americano, l’International Brotherhood of Teamsters. Che ha appena chiesto alle autorità statunitensi respingere la richiesta presentata da General Motors (Gm) per esentare la sua unità di veicoli autonomi Cruise Origin dagli standard di sicurezza dei normali veicoli.
Riavvolgiamo il nastro, per capire meglio: a luglio, Ann Carlson, capo ad interim della National Highway Traffic Safety Administration (Nhtsa), ha dichiarato che avrebbe deciso “nelle prossime settimane” sulla petizione di Cruise che chiede il permesso di mettere su strada fino a 2.500 veicoli a guida autonoma all’anno.
“È pericoloso per gli altri automobilisti, per i pedoni e per i lavoratori della classe media che Cruise faccia una richiesta come questa all’Nhtsa”, ha affermato Sean O’Brien, presidente del sindacato, citando una serie di incidenti “profondamente preoccupanti” avvenuti a San Francisco. “Consentire a questa azienda di espandere la propria flotta per mettere in circolazione auto senza conducente ancora più ‘avanzate’ sarebbe catastrofico per tutti.”
Ma Cruise va avanti. E trincerandosi dietro il fatto che la stragrande maggioranza dei commenti pubblici presentati sulla sua petizione sono stati positivi, ha annunciato che “continuerà a lavorare a stretto contatto con la Nhtsa per garantire l’implementazione sicura e responsabile di questa tecnologia”. Come non è dato saperlo perché il futuro prevede mezzi ancora più complicati, come ad esempio il prossimo “Origin” che, oltre ad avere porte simili a quelle della metropolitana, non ha nemmeno il volante. Ed è ovvio che un eventuale intervento umano, su una macchina senza corona dello sterzo sia impossibile.
Piani ostacolati anche dal Dipartimento della Motorizzazione della California (Dmv) che in agosto ha aperto un’inchiesta su “recenti incidenti” che hanno coinvolto veicoli Cruise a San Francisco e che ha chiesto – per ora – alla società di togliere metà dei suoi robotaxi dalle strade. E qui avviene la prima cosa incomprensibile: senza nemmeno arrivare alla fine delle indagini, la stessa Cruise che annuncia piani di sviluppo pazzeschi, accetta la richiesta della Dmv e dimezza la sua flotta di taxi. Il sospetto che sotto queste accuse di pericolosità ci sia qualcosa di vero è molto forte.
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29/9/23
FormulaPassion.it