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Come vi abbiamo raccontato più volte, nel 2024 verrà annunciata la nuova Panda B-SUV. Si tratta di una vera e propria rivoluzione che andrà a stravolgere l’attuale Pandino come lo conosciamo da 40 anni.
Fiat ha deciso di trasformare la Panda da city car a B-SUV, di conseguenza cresceranno le dimensioni, con il Pandino che diventerà più alto, grande e muscoloso, simile al progetto Centoventi presentato nel 2019.
La scelta va letta in un’ottica di mercato, tenendo conto che le city e car e le utilitarie stanno scomparendo non tanto per volere degli automobilisti quanto per una scelta strategica delle aziende. Sono vetture che comportano pochi margini ed inoltre, risultano essere anche più complicate da assemblare alla luce dei numerosi sistemi di sicurezza che oggi le auto devono montare a norma di legge.
C’è poi da dire che l’obiettivo di Fiat è quello di vendere sempre più auto a livello internazionale, ed è noto e risaputo come le city car siano un fenomeno principalmente italiano. Ma come prenderà questa trasformazione l’automobilista medio?
Ovviamente c’è il rischio che una Panda più grande risulti essere più costosa, e tenendo conto che oggi la piccola Fiat parte da circa 15mila euro, è logico pensare almeno un paio di migliaia di euro in più (come minimo), nell’allestimento base, forse più verso i 20mila euro, per il futuro B-SUV 2024.
Ci si domanda quindi se non sia il caso per Stellantis di mantenere comunque sul mercato l’attuale Panda, affiancandola a quella che verrà nel 2024. Del resto si tratta di due modelli completamente differenti nelle forme e nelle dimensioni, che potrebbero tranquillamente coesistere.
A favore di una permanenza dell’attuale Panda vi sono diversi aspetti, a cominciare dal prezzo sopracitato, che permette alla vettura italiana di posizionarsi sempre in cima fra le vetture più vendute in Italia, come confermato anche dalla classifica di agosto.
Con l’addio di Panda, inoltre, di fatto in Italia scomparirebbero le city car ad eccezione della 500 e della Lancia Ypsilon, quest’ultima però è destinata a trasformarsi anch’essa in B-SUV o comunque in una vettura dalle dimensioni maggiori.
Inoltre si tratta di una vettura per cui si possono trovare ovunque pezzi di ricambio, di conseguenza i costi di manutenzione sono estremamente bassi e anche a livello di produzione per Stellantis rappresenta una spesa quasi irrisoria.
Ovviamente c’è il rovescio della medaglia, a cominciare dal fatto che la Panda vende solamente in Italia, che il modello sia ormai obsoleto soprattutto a livello di interni, e che dal punto di vista della sicurezza non rappresenti proprio l’elite. La sensazione è che comunque vada saranno rischi e opportunità, ma la nostra speranza, come sempre, è che Fiat faccia la scelta giusta.
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28/9/23
everyeye.it
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