Massima attenzione a quello che sta accadendo sul mercato delle quattro ruote in Europa (e non solo). Nel mirino ci sono le auto di manifattura cinese: ecco tutto svelato, cambierà per sempre il settore?
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Non sono periodi semplici per le case produttrici di auto europee. I continui rinvii e la poca chiarezza da parte delle autorità competenti circa lo stop definitivo alla vendita di nuove vetture a benzina o a diesel minacciano l’intero settore. Nel Regno Unito è ufficiale lo spostamento della deadline dal 2030 al 2035 ed il timore è che altri Paesi possano allinearsi presto a questa disposizione.
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Una disposizione che rallenta la vendita di auto elettriche, soprattutto per quelle (costose e difficili da piazzare) di stampo europeo. Uno scenario che rischia di giocare fin troppo a favore delle case produttrici cinesi, che si preparano ad inondare anche il mercato del Vecchio Continente con una selezioni di auto elettriche (e non solo) decisamente a basso costo e a condizioni più vantaggiose per l’utente finale. Per questo, alcuni governi come quello della Francia stanno intraprendendo tutta una serie di azioni per scoraggiare e combattere la concorrenza che arriva dalla Cina. Come? In maniera molto semplice e lineare.
La Francia ‘attacca’ le auto cinesi: ecco tutto svelato, anche la Germania si iscrive alla ‘resistenza’
Nella sua resistenza inoltrata alle auto elettriche provenienti dalla Cina, la Francia ha deciso di portare al centro della questione la vicenda ambientale. Le misure del governo transalpino sono a dir poco drastiche, visto che senza il rispetto di alcuni criteri legati all’environnement, i potenziali clienti non possono letteralmente accedere agli incentivi e alle sovvenzioni sull’acquisto di un’auto EV. Sovvenzioni ed incentivi che, sottolineiamo in maniera importante, possono arrivare sino 7.000 euro.
Fino ad ora, questi incentivi andavano a coprire qualsiasi produttore, ora quelli Cinesi potrebbero venire esclusi sulla base di criteri ambientali da dover rispettare. Criteri ambientali che le case di auto al di là della Grande Muraglia non rispetterebbero durante l’assemblaggio, la costruzione e la scelta dei materiali per le proprie vetture. Difatti, una sorta di colpo indirettamente diretto alla concorrenza sempre più agguerrita che arriva dalla Cina. Anche la Germania ha deciso di iscriversi a questa ‘resistenza’, avendo adottato misure decisamente meno drastiche dal 1° gennaio del 2023. Sarà questa una disposizione che cambierà il volto del mercato automobilistico mondiale? Oppure il trend resterà invariato? Intanto la Francia lancia un segnale forte al gigante cinese.
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23/9/23
allaguida