Leggera ed efficiente, la Citroën Oli è il prototipo di una crossover elettrica con 400 chilometri di autonomia. Obiettivo: tenere il modello di serie sotto i 30.000 euro
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PUNTA SULLA LEGGEREZZA – Svelato a Parigi lo scorso settembre (qui la news), il prototipo Citroën Oli mostra il futuro della mobilità elettrica secondo la casa francese: un laboratorio su ruote nato per rispondere ai problemi che ancora affliggono le auto “a pila”, a partire dal prezzo di listino. Con i costi di produzione delle batterie ancora elevati, i tecnici sono partiti dalla stessa filosofia che ha animato il progetto Ami, il quadriciclo elettrico lanciato nel 2020: badare all’essenziale. Il risultato è una crossover compatta con un peso di poco superiore ai 1.000 kg e un’autonomia teorica di 400 chilometri, paragonabile a quella di altre auto elettriche oggi in commercio, ma con un prezzo di listino di un’ipotetica versione di serie stimabile in 25.000 euro: molto meno rispetto alle altre elettriche.
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ESSENZIALE – In controtendenza con un mercato che vede le auto elettriche sempre più pesanti e le loro batterie sempre più grandi, gli ingegneri della Citroën hanno cercato il massimo contenimento del peso. Con meno chili da muovere, infatti, diminuiscono i consumi di corrente, e di conseguenza si possono percorrere più chilometri a parità di taglio della batteria. La capacità dell’accumulatore scelto per il prototipo è di 40 kWh: meno, persino, di alcune citycar come la Fiat Nuova 500. Ma il cofano corto e le forme squadrate della Citroën Oli hanno permesso di creare un abitacolo spazioso adatto, per esempio, a una giovane famiglia. Per essere leggera, oltre alla batteria “mini”, la Oli utilizza materiali innovativi per la carrozzeria e per gli interni. Un esempio sono il tetto e i rivestimenti del bagagliaio che al posto dell’acciaio o dell’alluminio utilizzano il cartone alveolare riciclato, molto resistente ma leggerissimo. I sedili sono costituiti unicamente da un telaio tubolare e un’imbottitura traforata, mentre i pannelli delle portiere non presentano rivestimenti di sorta, ma solo una rete a fungere e un bracciolo morbido.
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BADA AL SODO – Le originali forme della carrozzeria prendono spunto in alcuni particolari dalla minuscola Ami, per ridurre i costi di produzione. E così, le luci anteriori e posteriori sono uguali e lo stesso vale per i paraurti; grazie ai montanti posteriori spioventi e alla particolare zona di carico simile a quella di un pick-up, però, il frontale e la coda della Citroën Oli sono chiaramente distinguibili. Le portiere sono prive di finestrini elettrici, mentre il parabrezza verticale, svantaggioso per l’aerodinamica, permette secondo gli ingegneri francesi di lasciar entrare meno caldo in estate, andando perciò a limitare il consumo del climatizzatore (e quindi a migliorare autonomia). Caratteristici anche i cerchioni della concept: sono in lega leggera nella parte interna per risparmiare peso, mentre utilizzano l’acciaio nella parte visibile per abbassarne il costo.
SI RICARICA IN FRETTA – Anche per l’impianto multimediale si è puntato alla massima semplificazione: la Citroën Oli non ha un vero e proprio infotainment ma sfrutta lo smartphone del guidatore (attraverso un apposito alloggiamento) e un’applicazione dedicata per mostrare sullo schermo della plancia le informazioni riguardanti la navigazione e la multimedialità. Dove la Oli non va “al risparmio” è nella tecnologia del sistema elettrico: può essere ricaricata sia in corrente alternata che continua e, alla massima potenza, può passare dal 20 all’80% – ovvero riacquistare circa 250 chilometri della sua autonomia – in poco più di venti minuti. Al momento non si sa ancora quando una versione di serie della Citroën Oli arriverà su strada, ma il grado di accuratezza di questa concept fa pensare che il suo debutto non sia troppo lontano.
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15/02/2023
fonte: alVolante.it
https://www.alvolante.it/news/citroen-oli-vista-da-vicino-381956