Anche il mercato dell’ibrido comunque ha subìto una contrazione nel 2022, anno che ha visto un crollo delle nuove immatricolazioni di oltre il 18%
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Nella provincia di Forlì-Cesena le auto ibride battono per la prima volta quelle motorizzate benzina e diesel. E’ la prima volta che succede. Tra le oltre 6mila nuove auto messe in circolazione, infatti, sono 2.254 quelle ibride o plug-in hybrid, mentre quelle a benzina 1.853 e diesel 1.290. Sul fronte elettrico si è registrato un crollo delle vendite, dalle 344 del 2021 alle 194 del 2022. Nel dettaglio, sono sei le nuove Audi elettriche in strada (+4 sull’anno precedente), due Bmw (+1), 17 Dacia (nel 2021 ne furono vendute 46), 1 Ds, 16 Fiat, 7 Ford, 8 Hyundai, 4 Lexus, 2 Kia, 7 Mercedes (+2), 4 Mg, 2 Mini, 6 Nissan (+2), 10 Opel, 6 Peugeot, 4 Porsche (+1), 24 Renault (nel 2021 ci furono 41 vendite), 1 Skoda, 9 Smart (+2), 13 Issima (+4), 2 Volkswagen (ben -28), 2 Toyota, 3 Volvo (+1). In 30 hanno sposato il marchio Tesla (-7).
Il mercato dell’ibrido
Analizzando i dati forniti su richiesta dal Centro Studi e Statistiche Unrae (l’associazione che rappresenta le Case estere operanti sul mercato italiano delle autovetture, dei veicoli commerciali e industriali, dei bus e dei caravan e autocaravan), anche il mercato dell’ibrido ha subìto una contrazione nel 2022, anno che ha visto un crollo delle nuove immatricolazioni di oltre il 18%. Se nel 2021 erano stati in 2.317 coloro che avevano scelto la gamma ibrida, nel 2022 sono stati in 2.254, dato comunque più alto tra le motorizzazioni. Due le tipologie, quella Hev e Phev. Le prime sono full hybrid e in questi mezzi un motore endotermico e uno o più elettrici collaborano per abbattere i consumi e le emissioni. La ricarica del sistema elettrico è delegato a decelerazioni del mezzo e al motore a scoppio, ma entrambi i motori possono lavorare in autonomia anche se per brevi tratti.
Le seconde hanno pacchi batterie molto più capienti e in grado di far funzionare esclusivamente in elettrico il mezzo per parecchi chilometri prima di richiedere l’intervento del motore endotermico. Le plug-in possono e devono essere ricaricate da una presa esterna, come un’elettrica. Toyota è la casa che ha visto più ibride vendute, da 273 a 339, seguita da Fiat, che ha visto una flessione nelle vendite (da 456 a 330). Completa il podio Ford, con 291 nuove auto in circolazione (l’anno precedente furono 242). Sopra quota 100 troviamo Honda (104), Lancia (105) e Hyundai (108)
Il crollo del metano, avanza il gpl
Un’analisi a parte merita anche le vendite delle auto a metano. Nel 2022 sono state appena 90 le auto immatricolate contro le 330 dell’anno precedente. I motivi sono diversi. L’avvento delle ibride e delle elettriche, senza contare l’ascesa del gpl, unico segmento cresciuto in provincia con 1.049 auto immatricolate contro le 1.040 del 2021, hanno stoppato i buoni propositi del metano auto. Senza dimenticare anche l’impennata dei prezzi, che sicuramente ha scoraggiato nella scelta di questa tipologia di motorizzazione: l’aumento del costo del mercato del gas ha portato il metano a superare anche quota 2 euro al chilo. Di fatto col gpl non c’è gara. Eloquenti i dati delle case che puntavano a questo segmento: Fiat ha visto le immatricolazioni passare da 28 a 2, Audi da 14 a 3, Seat da 118 a 27, Skoda da 84 a 26 e Volkswagen da 84 a 31.
Benzina e diesel
Chi ha acquistato un’auto nel 2022 sicuramente lo avrà fatto prendendo in considerazione l’impennata dei prezzi di benzina e diesel. Così si può spiegare il sorpasso dell’ibrido. Le motorizzazioni a benzina hanno subìto una diminuzione del 24,24% sul 2021, con 1.853 nuovi modelli. E pensare che nel 2019 erano state vendute 4.619 modelli, mentre nel 2021 2.446. In picchiata il diesel: dalle 5.597 immatricolazioni del 2018 si è passati alle 1.290 del 2022, con un crollo del 76,95%. “Davanti a questo quadro tutt’altro che esaltante – commenta Michele Crisci, presidente dell’Unrae – dispiace che in un momento così importante e di profondo cambiamento del mondo automotive, nella Legge di Bilancio appena approvata non sia previsto nulla di nuovo per un comparto che deve affrontare rapidamente una profonda riconversione industriale e commerciale della filiera per sostenere la transizione verso una mobilità sostenibile. Seppur apprezzabile, quanto fatto finora non è sufficiente, i dati lo dimostrano chiaramente, e ci auguriamo che possano presto essere previste misure migliorative per raggiungere tale scopo”. Crisci chiede al Governo “una chiara indicazione per l’accoglimento delle nuove tecnologie e, intanto, il mantenimento e potenziamento degli incentivi all’acquisto per il rinnovo del parco circolante almeno fino al 2026 per privati e aziende, prevedendo l’eliminazione o quanto meno l’innalzamento delle soglie di prezzo. Altrettanto urgenti sono l’elaborazione di una politica infrastrutturale per ricarica elettrica e rifornimento di idrogeno, e la revisione strutturale della fiscalità del settore, modulando detraibilità Iva e deducibilità dei costi in base alle emissioni di Co2 per le auto aziendali”.
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05/02/2023
fonte: Forlì Today
https://www.forlitoday.it/economia/analisi-mercato-auto-forli-cesena-motorizzazioni.html