La Opel Astra GSe rispolvera la storica denominazione delle auto ad alte prestazioni della casa con questa versione ibrida plug-in. È comoda e veloce e può percorrere alcune decine di chilometri a zero emissioni. Ma il baule si riduce
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La Opel attinge dal proprio passato per guardare al domani: i piani della casa di Rüsselsheim per il Vecchio Continente parlano del passaggio al solo elettrico puro già nel 2028, ma prima di dire (forse) addio al motore termico, saranno le ibride plug-in le protagoniste, anche per le Opel più prestazionali. E così la “e” di GSe che qualche decennio fa era l’iniziale di “Einspritzung” (“iniezione” in tedesco) si trasforma in “Electrified” e pone al vertice della gamma Astra la versione ibrida alla spina da 224 CV.
La Opel Astra GSe utilizza il noto motopropulsore del gruppo Stellantis composto dal quattro cilindri 1.6 turbo a benzina da 180 CV abbinato a un’unità elettrica da 110 CV. Entrambe muovono le ruote anteriori e, secondo la casa, permettono di far scattare la vettura da 0 a 100 km/h in 7,5 secondi e farle raggiungere una punta massima di 235 km/h. Le consegne in Italia inizieranno questa primavera: il prezzo della Opel Astra GSe è di 48.050 euro (1.000 euro in più per la versione station wagon), per un allestimento quasi full optional che comprende tutti i più importanti assistenti alla guida come il cruise control adattativo, la frenata automatica d’emergenza e il sistema di mantenimento in corsia, il sedile elettrico del guidatore con memorie, il navigatore e i fari full led automatici.
A distinguere la Opel Astra GSe dagli altri allestimenti ci pensano alcuni dettagli: i designer della casa tedesca hanno puntato su diversi elementi della carrozzeria in nero lucido, dal tetto alle calotte degli specchietti passando per i badge identificativi. Specifici sono anche i cerchi in lega da 18”, con un particolare design aerodinamico (la parte più esterna del cerchio è piena per fendere meglio l’aria) ripreso dal prototipo Manta GSe, il restomod elettrico della coupé Opel degli Anni 70. Anche all’interno la Opel Astra GSe si differenzia dagli altri allestimenti: i sedili in pelle e Alcantara hanno il poggiatesta integrato e fianchetti più pronunciati per sostenere meglio il guidatore e il colore nero la fa da padrone per tutti i rivestimenti, soffitto compreso, alternato solamente dalle cuciture a contrasto in grigio chiaro.
Tre modalità per tre occasioni
Staccata la presa di corrente, è tempo di partire: la Opel Astra GSe si muove nel silenzio della prima modalità di guida, la Electric, senza alcun intervento del motore termico grazie all’energia immagazzinata dalla batteria da 12,4 kWh (nominali). Secondo il ciclo di omologazione Wltp l’autonomia elettrica è di 64 chilometri e si può viaggiare fino alla velocità massima di 135 km/h. Con 110 cavalli a disposizione, ci si muove in scioltezza nei percorsi urbani dove si possono realisticamente percorrere circa 40 chilometri senza badare troppo allo stile di guida.
La seconda modalità di utilizzo si chiama Hybrid e, come suggerisce il nome, combina l’azione del motore termico e quello elettrico, massimizzando l’efficienza: l’1.6 turbo interviene solo in velocità, passando in fretta alle marce più alte per ridurre i consumi mentre al motore elettrico è affidata la marcia nei momenti di minore sforzo.
L’ultima, la più consona alla sigla GSe sul portellone, è la Sport: il motore a benzina rimane sempre acceso e l’elettrico lo supporta nell’erogare la massima potenza del sistema. Il cambio automatico a otto marce tiene i rapporti più bassi e l’auto ha un bello spunto e una migliore ripresa. Accedendo all’apposito menù del sistema multimediale, è inoltre possibile gestire la carica della batteria, conservando, per esempio, la percentuale residua per un futuro tratto a zero emissioni o – se la percentuale è molto bassa – forzando il sistema a ricaricare il più in fretta possibile la batteria.
Nei percorsi tortuosi affrontati con vivacità, la Opel Astra GSe mostra tanta compostezza: l’assetto ribassato di un centimetro e gli ammortizzatori passivi Koni FSD con smorzamento differenziato a seconda delle frequenze (più morbidi sulle piccole irregolarità e più “fermi” in curva), le permettono di inserirsi in traiettoria con facilità: merito anche dei pneumatici sportivi di primo equipaggiamento. Lo sterzo lineare e l’impianto frenante dal buon mordente fanno il resto, anche se non stiamo parlando di una vera sportiva: alzando il ritmo, il cambio non troppo reattivo (completo di palette dietro al volante, ma privo di una modalità manuale permanente) e la mancanza di un differenziale autobloccante anteriore, non invogliano una guida troppo aggressiva. Meglio apprezzare il buon livello di comfort e insonorizzazione garantiti anche in velocità e gli efficaci sistemi di assistenza alla guida per i viaggi più lunghi.
Più batterie, meno bagagli
A bordo della Opel Astra GSe, ritroviamo gli stessi pregi delle altre versioni della Astra: lo spazio è buono anche per i due passeggeri laterali posteriori, le poltrone comode e vani portaoggetti capienti per chi siede davanti. Gli inserti specifici di questa versione impreziosiscono un abitacolo rigoroso nel design e un po’ troppo ricco di plastiche rigide al tatto come nel caso dei pannelli porta. La plancia integra due schermi da 10”, uno per il cruscotto, uno per il sistema multimediale, ricco di funzioni, ma non dei più intuitivi. Fortunatamente i comandi principali del climatizzatore sono ancora di tipo fisico e si trovano poco più in basso in una pulsantiera “a pianoforte”. Un po’ sotto alla media, il bagagliaio: la batteria del sistema ibrido ruba spazio al vano di carico che si attesta a 352 litri a divano in uso contro i 422 delle altre versioni non elettrificate.
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31/01/2023
fonte: alVolante.it
https://www.alvolante.it/primo_contatto/opel-astra-gse