Le nuove immatricolazioni di auto elettriche negli Stati Uniti sono praticamente raddoppiate nel 2022 e per l’anno in corso le stime sono ancora molto positive, secondo la Zero Emission Transportation Association. La controversa IRA sosterrà anche la diffusione della rete di punti di ricarica, ma c’è anche la sfida del mercato immobiliare da affrontare
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Cresce spedito il mercato americano dell’auto elettrica
La quota di auto elettriche negli Stati Uniti potrebbe raggiungere il 10% del mercato nazionale automotive entro la fine del 2023, secondo stime dichiarate da Joe Britton, fondatore di Zero Emission Transportation Association.
Un risultato ambizioso, ma non impossibile. Alla fine del 2022 le vendite di nuove auto elettriche sono aumentate del 3% circa, portando la quota nazionale a quasi il 6%.
Una grande spinta alla transizione all’elettrico l’ha certamente data la legge bipartisan sulle infrastrutture del 2021, che ha fornito 7,5 miliardi di dollari per realizzare di una rete federale di 500 mila stazioni ricarica.
La politica dell’elettrificazione voluta dal Governo Biden
Stesso impatto positivo avrà l’Inflation Reduction Act, o Ira (che contiene 760 miliardi di risorse finanziarie per la transizione ecologica), su cui è ancora aperto il confronto con l’Unione europea per il rispetto del principio di libera concorrenza tra i due mercati, che prevede una decisa estensione dei crediti d’imposta e degli incentivi per l’acquisto di veicoli elettrici.
In termini di mercato, negli Stati Uniti le vendite di veicoli elettrici sono cresciute del 65% su base annua nel 2022, superando per la prima volta le 800 mila nuove immatricolazioni, secondo dati diffusi da Kelley Blue Book.
L’obiettivo del Governo Biden è di portare l’elettrico a coprire almeno il 50% delle nuove immatricolazioni entro il 2030.
Nel secondo trimestre del 2022, secondo il National Renewable Energy Laboratory, il numero di punti di ricarica pubblici è cresciuto del 5,1%. Nel 2021, invece, il numero complessivo di stazioni di ricarica pubbliche e private è aumentato del 55%.
Rete di punti ricarica e patrimonio immobiliare
Un percorso di crescita che si sta consolidando, anche se le sfide non mancano, e che potrebbe avere un impatto notevole anche sul mercato immobiliare americano.
Secondo Stephen Engblom, amministratore delegato della società immobiliare CBRE, “costruire una rete di punti ricarica diffusa e capillare è anche una sfida immobiliare, per questo le industrie automobilistiche, i fornitori di infrastrutture di ricarica e di soluzioni per l’accesso ai servizi, dovranno interfacciarsi anche con il settore immobiliare”.
“Oltre alla rete pubblica di punti ricarica, ne serve necessariamente una privata e il punto su cui riflettere è che oltre all’acquisto dei veicoli elettrici si pone anche il problema della proprietà immobiliare”, ha aggiunto Engblom. Potremmo aggiungere che per caricare un’auto serve anche un parcheggio, dove poter installare una colonnina di ricarica.
Un problema non da poco, che fa pensare alla situazione del nostro Paese, del nostro patrimonio immobiliare, che non sembra in grado di ricevere questa nuova infrastruttura fondamentale per l’avvio della mobilità elettrica. Dove ci sono più auto che abitanti resta difficile immaginare una soluzione efficace per garantire posti auto e colonnine di ricarica in numero adeguato.
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23/01/2023
fonte: Key4biz