L’azienda tedesca passerà dal produrre cambi automatici a fare powertrain a zero emissioni. Ecco come si prepara al futuro
L’auto elettrica non cambia solo le strategie delle Case automobilistiche. Anche l’indotto deve fare i conti con la transizione ecologica. Così, ad esempio, il colosso delle trasmissioni ZF si sta spostando velocemente verso motori elettrici e altre componenti per powertrain ad alta tensione.
E c’è una bella notizia: l’aumento degli ordini in questo nuovo business superano di gran lunga la contrazione di richieste di forniture per dispositivi legati alle auto a combustione interna. La trasformazione di ZF è stata affrontata nel dettaglio da Stephan Schuckmann, membro del consiglio di amministrazione del colosso tedesco, durante un’intervista rilasciata ad Automotive News Europe.
Come cambiano gli ordini
“Siamo impegnati da anni sul fronte dell’elettrificazione, ma la gente ci conosce soprattutto per il nostro lavoro sul tema delle trasmissioni – ha detto Schuckmann – però un anno e mezzo fa abbiamo preso una decisione storica: interrompere lo sviluppo di tutte le applicazioni direttamente collegate ai motori termici e concentrarci esclusivamente su schemi propulsivi elettrici”.
La scelta è dettata dai numeri: secondo le previsioni ZF riceverà ancora molti ordini di cambi automatici fino al 2025, poi quella parte di business andrà lentamente esaurendosi. Ma l’azienda ha già ricevuto ordini per 25 miliardi di euro per realizzare componenti dedicate ad auto elettriche o ibride plug-in.
Un gruppo propulsivo elettrico di ZF
Una produzione da riorganizzare
Per far fronte al cambiamento, ZF sta rivedendo tutta la propria filiera produttiva, aggiornando le fabbriche esistenti e costruendone altre, come quella appena inaugurata di Shenyang, in Cina, o quelle che sarà realizzate a breve in Serbia e in Messico.
Oltre agli stabilimenti e ai processi produttivi, con questi ultimi che stanno diventando sempre più digitali e automatizzati, ZF lavora anche sul fronte della riqualificazione della forza lavoro, sostenendo ingenti investimenti per preparare i propri dipendenti ad affrontare con competenza le nuove sfide legate alla mobilità elettrica.
Perché ancora ZF?
ZF, però, guarda al futuro con fiducia. Schuckmann ha spiegato che “il know-how di ingegneri e tecnici si basa su un’esperienza di decenni e consente di applicare tante conoscenze anche nel campo dell’elettrificazione. In ZF si riesce a creare sistemi altamente efficienti grazie alla profonda integrazione delle varie componenti e questo garantisce ai clienti powertrain affidabili e all’avanguardia”.
Gli ordini riguardano principalmente motore elettrico, elettronica e componenti meccanici vari, che vengono forniti in blocco e con un elevato grado di integrazione. Si lavora anche su componenti singoli, con clienti che vogliono sviluppare internamente alcune parti specifiche, ma il grosso è rappresentato da gruppi motopropulsivi completi.
Oltre il powertrain
L’impegno ZF nel campo della mobilità del futuro non si limita alla componentistica. L’azienda, per esempio, presenterà al CES di Las Vegas una nuova piattaforma digitale che permetterà ai veicoli di comunicare tra loro in modo veloce e sicuro. Si chiama ProConnect e si basa sul supercomputer ZF ProAI, che ZF definisce il più potente in campo automobilistico.
C’è di più. ZF, che è in contatto costante con le aziende che producono chip, potrebbe decidere di impegnarsi in prima persona anche nella realizzazione di semiconduttori. “È una cosa molto attraente – ha detto Schuckmann – e non è escluso che prima o poi si decida di buttarsi in questo settore”.
22/12/2022
fonte: INSIDEEVs
https://insideevs.it/news/627889/zf-ordini-auto-elettrica-25-miliardi/