Il 2022 ha segnato un vero e proprio arresto dell’auto elettrica in Italia causato da numerosi e differenti fattori.
Le auto elettriche sono entrate a gamba tesa nel mercato automotive europeo e ora rappresentano il futuro del comparto, considerando che nel 2035 nei paesi dell’Unione Europea potranno essere vendute esclusivamente auto a zero emissioni, sempre che non arrivi una clamorosa retromarcia. Nonostante queste premesse, le auto elettriche in Italia stentano a decollare, infatti i dati di consumo che le tendenze di acquisto relative alla e-mobility in Italia sono a dir poco impietose e assolutamente controcorrente rispetto agli altri paesi europei. In questa guida cercheremo di analizzare alcuni dati relativi al binomio italiani e acquisto delle auto elettriche, facendo il punto sull’andamento del mercato delle vetture a batteria nella nostra penisola.Indice
Quante auto elettriche si vendono in Italia
Nel 2022 si è registrato un vero e proprio arresto delle vendite delle auto elettriche. Secondo i dati relativi alle vendite in Italia delle auto a batteria, nei primi 9 mesi di quest’anno si è registrato un calo del 23,6%, rispetto al medesimo periodo del 2021. Parliamo infatti di 36.090 immatricolazioni contro le 47.241 registrazioni, pari ad una quota di mercato calata dal 4 al 3,6%.
Questi numeri risultano decisamente in controtendenza rispetto alle vendite registrate negli altri paesi europei, dove le vetture elettriche hanno segnato in media +26% d’immatricolazioni da gennaio a settembre del 2022. Analizzando i principali paesi del Vecchio continente scopriamo che in Germania sono state immatricolate 272.473 EV, nel Regno Unito 175.614 del Regno Unito e in Francia ben 140.965, contro appena le 36.090 dell’Italia.
Auto elettriche in Italia: i motivi del calo delle vendite
A questo punto sembra ovvio domandarsi il perché di questo clamoroso crollo delle vendite nel nostro paese delle vetture a zero emissioni. Tra le varie cose che ostacolano la diffusione delle auto elettriche in Italia troviamo innanzitutto il problema degli incentivi economici erogati dal Governo di Roma.
Dal 2019 fino al 2021 chi desiderava acquistare un’auto elettrica poteva usufruire di un bonus economico che variava da circa 4.000 a 6 .000 euro, in caso di rottamazione di una vettura con più di 10 anni e immatricolata da almeno sei mesi. Nel 2022, l’incentivo economico è sceso ad appena 3.000 euro in caso di rottamazione e a 1.500 euro senza. Se si tiene conto che in media un’auto elettrica può superare facilmente i 35mila euro.
L’ex ministro Giorgetti con un decreto ha cercato di mettere una toppa al problema, offrendo a chi ha un reddito Isee inferiore a 30.000 euro di poter accedere un incentivo fino a 7.500 euro, con rottamazione. Purtroppo, però difficilmente una persona a basso reddito andrà a spendere 35-40mila euro per un’elettrica.
Il problema delle aziende
Il problema degli incentivi ha riguardato anche le auto delle aziende che si occupano di noleggio a lungo e breve termine. Dal 2021 sono stati esclusi dagli incentivi le auto aziendali dell’imprese. Un piccolo aggiustamento è arrivato ad ottobre 2022. Due mesi fa è stata introdotta una norma che permette alle persone giuridiche che svolgono attività di noleggio – diverse dal car sharing – di accedere ad un bonus economico fino a un massimo di 2.500 euro con rottamazione e di 1.500 euro senza.
L’incentivo riguarda l’acquisto di auto con emissioni comprese nella fascia 0-20 g/km CO2. e con prezzo di listino pari o inferiore a 35.000 euro IVA esclusa. Se invece parliamo di auto con emissioni comprese da 21 a 60 g/km di CO2 il contributo scende a 2.000 euro con rottamazione e a 1.000 senza. Il prezzo di listino in questo caso deve essere fino a 45.000 euro IVA esclusa.
Fondi UE non utilizzati per i bonus
Al contrario di altri paesi europei, l’Italia non ha utilizzato i fondi del Next Generation UE. Quest’ultimo da noi conosciuto con il nome di PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e non è stato usato per gli incentivi relativi all’acquisto di auto ecosostenibili.
Infrastrutture scarse e aumento del costo energia
Ultimo, ma non meno importante, la diffusione delle auto elettriche in Italia paga lo scotto di una rete di infrastrutture di ricarica insufficiente e in alcuni punti della penisola completamente mancante. A questo si aggiunge anche il recente aumento dell’energia elettrica che ha dato l’ultima grande batosta al settore delle auto a zero emissioni. Un aiuto alla diffusione delle auto elettriche potrebbe arrivare con il bonus colonnine elettriche o wallbox, incluso nel DPCM di agosto per il settore automotive. Questo bonus i prevede lo stanziamento di fondi specifici fino al 2030.
24/11/2022
fonte: Motori.it