La guida autonoma è una delle grandi sfide del settore automotive. Ecco quello che sappiamo, gli scenari di oggi e sviluppi futuri che cambieranno per sempre il nostro rapporto con l’automobile.
Il mondo automotive è in continua evoluzione tecnologica con le auto che sono sempre più elettrificate (mild-hybrid, full-hybrid e plug-in hybrid) a fare da ponte verso un futuro di auto elettriche, auto a idrogeno o auto funzionanti con carburanti sintetici.
Il tema dell’abbattimento delle emissioni di CO2 è centrale e lo sviluppo delle Case auto continua senza sosta per riuscire a rispettare le nuove direttive europee che hanno messo al bando i motori termici tradizionali nel 2035.

Una rivoluzione di nuove auto a basse emissioni che assorbono sempre più le nuove tecnologie digitali per supportare al meglio le emergenti richieste di mobilità.
Digitalizzazione e sostenibilità “vanno a braccetto” e sono complementari, perché grazie all’intelligenza artificiale e telematica si può migliorare sia la sicurezza delle persone sia preservare l’ambiente.
Questo progetto si traduce nel concetto di guida autonoma, una delle sfide più importanti e ambiziose del settore automotive, che cambierà per sempre non solo il modo di guidare ma anche come si vive l’auto.
Cosa significa “Guida Autonoma”
Bisogna considerare che un’auto elettrica è più efficiente da gestire per l’intelligenza artificiale. Questo grazie agli elementi che la costituiscono come la batteria, l’invertitore e lo stesso motore elettrico, che sono più semplici rispetto a quelli di un’auto tradizionale.
Con l’avvento delle auto elettriche è quindi corretto affermare che la corsa verso le driveless car può essere una realtà che prenderà piede in tempi relativamente brevi.

Ma cosa significa e come funziona un’auto a guida autonoma? Si intende un veicolo che, grazie alla combinazione di sensori, radar, telecamere e intelligenza artificiale, riesce a spostarsi – da un punto A a un punto B – senza la necessità dell’intervento umano.
Dall’accelerazione, alla frenata, fino al parcheggio e manovre di sorpasso. Queste sono tutte azioni che oggi le più moderne automobili riescono ad effettuare su strada.
I 6 LIVELLI SAE
La Society of Automotive Engineers (SAE) ha creato la classificazione dei livelli di guida autonoma, che identifica il grado di automatizzazione di ogni veicolo.
infatti, la guida autonoma viene divisa in 6 diversi livelli di evoluzione (in realtà 5 più il livello 0). La società SAE ha individuato questi 6 livelli per distinguere tutte le operazioni automatizzate che un veicolo è in grado di compiere.

In breve, il livello 0 indica che la vettura non è in grado di compiere nessun tipo di operazione automatizzata mentre il livello 5 che l’auto è in grado di guidare completamente in autonomia.
Vediamo meglio tutti i livelli di guida autonoma nello specifico:
- Livello 0: si tratta del livello entry level di categoria che riguarda le auto che oggi sono possiamo definire come “storiche” e che vedono la guida affidata totalmente al conducente. La vettura, quindi, non ha la possibilità di alcun tipo di intervento elettronico.
- Livello 1: sono le auto con tutti i sistemi di guida assistita di base. Rientrano nel livello 1 l’ABS (obbligatorio dal 2016), il Cruise Control (mantenitore di velocità), il Park Assist (parcheggio automatico) e la tecnologia in grado di rilevare la corsia, che avvisa il conducente in caso di abbandono della carreggiata.
- Livello 2: è attualmente è il livello più diffuso. Introdotto sul mercato dai Brand premium tedeschi, come Mercedes e BMW, si è pian piano fatto strada arrivando anche nei Marchi generalisti quali Seat e Peugeot, e fino ad arrivare alla nuova Fiat 500 elettrica. L’automazione è qui parziale: le automobili possono intervenire in frenata e in accelerazione se rilevano un pericolo. Per esempio con la frenata automatica di emergenza, che evita la collisione grazie a dei radar; o il sensore per il mantenimento di corsia, che non solo rileva i limiti della corsia, ma mantiene l’auto all’interno delle linee.
- Livello 3: si può definire come il primo vero livello di automazione. Già dal livello 3, infatti, le auto possono sostituire il conducente in alcune manovre, anche se chi guida deve comunque rimanere sempre attento e pronto a subentrare in qualsiasi momento mantenendo le mani sul volante. Nel livello 3 abbiamo i sistemi di ausilio alla guida che prendono il controllo solo in alcune situazioni (fondamentalmente autostrada e parcheggio), ma non sono in grado di districarsi in situazioni di traffico.
- Livello 4: con questo livello l’auto, sia in città sia in autostrada, riesce a capire e monitorare l’ambiente esterno, grazie a un numero elevato di sensori come i Lidar e diverse telecamere, i cui dati vengono elaborati dal computer di bordo. Il conducente può riprendere il controllo in qualsiasi momento, ma l’intelligenza artificiale continua a intervenire sulla sua guida, e prende il controllo se nota uno scarso livello di attenzione da parte di chi guida.
- Livello 5: è il livello a cui stanno puntando le principali aziende. Quando sarà raggiunto e sarà stabilizzato e omologato, la concezione di guida e di automobile odierna sarà totalmente cambiata. Il livello 5 prevede anche auto senza volante, e progettate in maniera totalmente diversa da quella attuale, in grado quindi di muoversi completamente e autonomamente in tutti i contesti.

I livelli di guida autonoma SAE rientrano in un quadro normativo, che obbliga sempre il rilascio di una serie di autorizzazioni specifiche per testare la guida autonoma sulle strade pubbliche.
Le autorizzazioni servono a coprire a livello assicurativo le società in caso di incidente, oltre a diverse problematiche, morali e non, ancora oggetto di discussione.
GUIDA AUTONOMA LIVELLO 5: I NUOVI TAXI
Come detto, attualmente, il livello più diffuso è il 2 ma sono diversi sono i player impegnati nello sviluppo del livello 5, ovvero l’espressione più concreta della fusione tra settore automotive con settore tech.
Un esempio concreto è Google. Il gigante del tech, fa la voce grossa grazie a Waymo, società che big G ha acquisito non molti anni fa.

Grazie a Waymo, Google sta compiendo passi da gigante e, dopo alcuni progetti pilota in diverse città degli Stati Uniti, ha lanciato il primo servizio di robotaxi operativo nelle città di San Francisco e Phoenix.
L’utente può, infatti, prenotare il taxi automatico tramite l’applicazione dedicata, e l’auto a guida autonoma lo porterà alla destinazione da lui selezionata.
PER I PRIVATI
Se Google si sta dimostrando in prima linea per quanto riguarda servizi di mobilità pubblica, Tesla è sicuramente più avanti sulla produzione e sviluppo della guida assistita avanzata per i privati.
L’azienda di Elon Musk fa largo uso di aggiornamenti OTA (Over the air) per rinnovare continuamente la tecnologia delle auto dei propri clienti.

La tecnologia di Tesla Vision fa affidamento su un sistema di telecamere in grado di far rispettare alle auto Tesla gli standard di assistenza di livello 2 avanzato e di livello 3.
In questo modo il celebre Autopilot di Tesla viene implementato e riesce a guidare nel traffico evitando gli ostacoli – come auto in seconda fila o persone in mezzo alla strada – e tipici tamponamenti da imprevedibili situazioni in contesto urbano.
Il problema della responsabilità
Uno dei problemi più sentiti è quello di riuscire a creare una normativa “ad hoc” per regolamentare la guida autonoma. Soprattutto in Europa, dove il tema della responsabilità è sotto la lente e stretta attenzione delle istituzioni.
Infatti, in caso di incidente non è chiaro chi debba risponderne: se la società che ha sviluppato l’auto o il conducente che guidava.

Sono già in atto diverse interpretazioni a riguardo con Costruttori come Mercedes-Benz che hanno dichiarato di non voler più scaricare la responsabilità sui conducenti quando la guida autonoma del Drive Pilot è attiva ma si prenderà piena responsabilità in caso di eventuali problemi in strada.
Questa “sicurezza teutonica” è all’opposto rispetto a quanto deciso dal governo britannico, pronto a ospitare sulle proprie strade entro il 2025 le auto a guida autonoma, che in caso di incidente con guida autonoma attiva assolve completamente il conducente.
Insomma, la guida autonoma sta facendo passi importanti in avanti, ed è sempre più vicino il momento che vedrà cambiare, radicalmente e in maniera quasi definitiva, il nostro rapporto con la mobilità.
nov/22
fonte: FLEET Magazine