Già a partire dalla fine dell’anno scorso si è evidenziato un notevole aumento dei prezzi delle auto usate, causato da fattori che hanno influenzato il mondo automotive anche nel settore del nuovo.
Gli appassionati di motori che seguono abitualmente i nuovi trend e l’andamento del settore automotive avranno avuto modo di osservare negli ultimi mesi un aumento dei prezzi delle auto usate, anche piuttosto rilevante.
Chi nel periodo precedente si stava orientando verso l’acquisto di vetture di seconda mano, avrà probabilmente riscontrato una variazione significativa che può determinare minori vantaggi nell’acquisto dell’usato.
Infatti, già a partire dalla fine del 2021 queste differenze sono diventate evidenti.
Alla base dell’aumento dei prezzi delle auto usate vi sono una serie di fattori che nell’ultimo periodo hanno già fatto notizia. Tra questi la crisi dei microchip, la riduzione delle immatricolazioni e la mancanza di auto di seconda mano sembrerebbero le cause più rilevanti.
I dati sull’aumento dei prezzi delle auto usate
Durante il corso del 2021 il prezzo delle auto usate ha riscontrato una variazione che ha visto la sua massima crescita all’inizio di ottobre 2021, con un aumento dello 0,9%.
Già a partire da luglio la crescita aveva registrato lo 0,3%, raggiungendo lo 0,7% a settembre.
Non solo le auto usate sono diventate più care, ma anche i servizi di manutenzione e riparazione. Nel mese di ottobre, infatti, è stato riscontrato un aumento dei prezzi dell’1,4%, in leggera diminuzione rispetto all’1,5% del mese di settembre e all’1,6% del mese di agosto 2021.
È evidente, quindi, che l’anno appena passato si sia chiuso con un trend negativo per i consumatori del settore automotive.
Le ragioni di questa variazione sono diverse e non sembra che i loro effetti possano essere limitati al breve periodo, almeno per il momento.
La crisi dei microchip
La variazione di prezzo avvenuta nel settore dell’usato è generata da una serie di cause concatenate che traggono una primissima origine nella crisi dei microchip che ha investito interi settori a livello mondiale.
La crisi dei semiconduttori ormai nota a molti impatta anche sulla filiera dell’automotive, causando ripercussioni nel settore dell’usato.
La ragione risiede nella carenza dei componenti necessari per la produzione delle auto e della conseguente ridotta disponibilità delle auto nelle concessionarie.
Dalla la limitazione nell’acquisto di vetture nuove e nei lunghi tempi di attesa necessari per la consegna, i consumatori si sono orientati verso l’acquisto di vetture usate che per le condizioni e il chilometraggio, possono rappresentare dei perfetti beni sostituti alle vetture nuove.
Crollo delle immatricolazioni
Strettamente legato alla crisi dei microchip, precedentemente discussa, è anche il crollo delle immatricolazioni.
Dopo una lieve ripresa a seguito della pandemia da Coronavirus, la produzione di vetture nuove ha subito nuove limitazioni e lunghe attese a causa della mancanza di componenti fondamentali.
Questo aspetto ha impattato in maniera considerevole anche nel settore dell’usato. Infatti, il ridursi degli acquisti di vetture nuove ha causato una mancanza del rientro delle macchine usate nelle premure, concesse per beneficiare di sconti e incentivi.
È chiaro, quindi, come la ridotta disponibilità delle auto nuove abbia comportato una riduzione anche della disponibilità di quelle di seconda mano, con un conseguente aumento dei prezzi.
Aumento dei prezzi delle auto nuove
Negli ultimi anni anche il settore delle auto nuove ha visto una crescita dei prezzi, già precedente a difficoltà produttive date dal Coronavirus e dalla crisi dei microchip.
Infatti, le vetture di nuova generazione presentano sistemi sempre più complessi e innovativi che richiedono l’utilizzo di tecnologia avanzata e per i quali sono necessari ingenti investimenti in ricerca e sviluppo.
Un esempio evidente è dato dall’aumento delle gamme ad alimentazione elettrica, che ha richiesto lo studio di una tecnologia ancora poco nota e per la quale saranno necessari ulteriori miglioramenti anche negli anni a venire.
Tutto questo si traduce in un aumento dei prezzi delle auto nuove che ha potuto scoraggiare l’acquisto dei consumatori, in un momento di incertezza economica ancora in atto.
Molti consumatori, quindi, hanno rivolto le proprie scelte di consumo verso il settore dell’usato, con la speranza di poter ridurre in maniera significativa la spesa per l’acquisto.
La risposta all’aumento della domanda dell’usato è stata un aumento dei prezzi.
Cosa aspettarsi in futuro
Ciò che accadrà nei prossimi anni nel settore automotive è ancora piuttosto incerto e imprevedibile.
La crisi dei microchip non sembrerebbe possa risolversi nel breve termine e le conseguenze potrebbero incrementare i propri effetti in maniera esponenziale.
Tuttavia, anche questo scenario dovesse arrestarsi e ritornare a una condizione precedente, il settore dell’usato potrebbe risentirne, causando un disequilibrio tra usato e nuovo.
A questo punto è opportuno chiedersi come verrebbero influenzate le immatricolazioni in vista di una riduzione, probabilmente molto evidente, dei prezzi dell’usato.
Sebbene queste siano al momento solo delle ipotesi, ciò che è più evidente è che sarà necessario un periodo di assestamento probabilmente elevato, per tornare ad un equilibrio economico del settore.
nov/22
fonte: Automotive News