“Riesamineremo la nostra attuale linea di prodotti e il nostro portafoglio. In futuro avremo meno architetture,ma saranno molto più flessibili”, il commento di Markus Schaefer, membro del consiglio direttivo di Daimler.
Questo perché Mercedes, ma soprattutto Daimler ha già annunciato che ci sarà un taglio sui costi nei prossimi anni (1,4 miliardi di risparmio a fronte di 15mila posti di lavoro in meno entro il 2022). Ovviamente, ci sarà anche la probabile eliminazione di alcuni modelli e la azionalizzazione delle piattaforme per una maggiore efficienza.
Su queste scelte influisce, senza dubbio, anche la normativa sulle emissioni di CO2, entrata in vigore lo scorso 1° gennaio (la media dei modelli di ciascun costruttore non deve superare i 95 grammi di anidride carbonica per ogni chilometro percorso). Proprio in merito a questo lo stesso Schaefer s’interroga: “Ci chiediamo quindi se l’omologazione Euro 7 porterà all’eliminazione di alcuni motori che non riuscirebbero a essere sufficientemente efficienti per rispettare i nostri target di emissioni. Ovviamente un quattro cilindri ha più possibilità di sopravvivere rispetto a un V12”.
Il pickup Classe X è la prima vittima di questo nuovo riassetto. Da maggio, infatti, non verrà più venduto e sul mercato (era stato lanciato nel 2017). Rischiano fortemente di non avere una nuova generazione le Classe S cabrio e coupé e la monovolume compatta Classe B