L’America si prepara a potenziare la propria rete di colonnine di ricarica per andare sostenere il grande sforzo che l’industria automobilistica farà e già sta facendo . L’obiettivo della legge “Ev Freedom Act”, da attuare entro i prossimi 5 anni è proprio questo: aumentare sempre di più la transizione alle auto di nuova generazione.
“Molti ingenui diranno che vogliamo sbarazzarci delle auto, ma in realtà stiamo cercando di far progredire e migliorare le nostre flotte. Dobbiamo muoverci in elettrico, il commento di Andy Levin, esponente del partito di Detroit; “Questa legge costerà, ma non c’è altro modo di favorire l’adozione su larga scala della mobilità a zero emissioni che scacciando la paura della carenza di rifornimenti”, il commento di Alexandria Orcasio-Ortez, sempre esponente del partito democratico, ma proveniente dal Bronx. Tanti esponenti della politica a stelle e strisce si mostrano favorevoli a questa iniziativa: il senatore Bernie Sanders propone “di spendere 85,6 miliardi di dollari per costruire una rete nazionale di infrastrutture per vetture a batteria, simile alle stazioni di servizio che abbiamo oggi”. L’ex vicepresidente Joe Biden sostiene invece “la necessità di avere oltre 500mila nuovi punti di ricarica pubblici entro il 2030”. Anche L’ex sindaco di New York Mike Bloomberg ha proposto il programma “Clean Cars for All”: tutte le auto nuove vendute in America dal 2035 dovrebbero essere elettriche e pianifica la realizzazione di una stazione di ricarica al massimo ogni 80 chilometri.
L’unico che non appoggia questo piano è Donald Trump: la Casa Bianca, infatti, dal prossimo novembre si ritirerà dal “Trattato sul Clima di Parigi del 2015”.