“Il Regno Unito vuole assumere un ruolo guida nella battaglia contro il cambiamento climatico”. L’annuncio arriva direttamente da Boris Johnson, Primo ministro britannico, nel corso della presentazione a Londra del programma della COP26 (la 26esima Conferenza delle Parti della Convenzione Onu sui cambiamenti climatici), che si terrà il prossimo novembre a Glasgow. Il primo obiettivo che l’eclettico Premier vuole perseguire è quello dello stop, entro il 2035, della vendita di auto a benzina, diesel e ibride. Da ricordare, inoltre, che la Gran Bretagna si è posta il 2050 come deadline per arrivare alle emissioni zero.
“Fissando i nostri piani per l’ambizioso obiettivo delle emissioni zero entro il 2050, sollecitiamo tutti ad unirci a noi. Dobbiamo proteggere il nostro pianeta e la Gran Bretagna è orgogliosa di questa missione. Dobbiamo fare del 2020 un anno di svolta sul riscaldamento globale, l’anno in cui scegliere un futuro più pulito e più verde per tutti”, il commento dell’ex sindaco di Londra. A queste dichiarazioni, hanno fatto seguito quelle dell’SMMT (Society of Motor Manufacturers and Traders), la società dei produttori e commercianti di automobili britannica: “Se il Regno Unito vuole guidare l’agenda globale per le emissioni zero c’è bisogno di un mercato competitivo per incoraggiare i costruttori a produrre e vendere qui. Una data, senza un piano, semplicemente distruggerà valore”. Inoltre, la SMMT è anche preoccupata per l’enorme incertezza che regna al momento in merito a quelli che saranno i futuri rapporti commerciali tra l’Europa e la stessa Gran Bretagna, quando finirà il periodo di transizione (fino al prossimo 31 dicembre) che porterà a termine il processo di attuazione della Brexit, partito lo scorso 1° febbraio.