Problema inaspettato in casa Ferrari. Il motivo di questo imprevisto contenzioso è quello del nome “Purosangue”, che la casa di Maranello vorrebbe utilizzare per il suo primo suv, in uscita nel 2022. L’inghippo sta nel fatto che questo nome è già utilizzato da una fondazione, registrata nel Regno Unito presso la UK Charities Commission. Questo ente opera sia in Italia che in Africa dal 2011 e si occupa di un progetto internazionale di running solidale. L’obiettivo è quello, tramite campagne di sensibilizzazione, di acquistare scarpe da corsa da inviare in Mozambico e Kenya.
Questo ovviamente ha creato problemi alla Ferrari, che al momento ha bloccato il deposito del marchio “Purosangue”, ma da Maranello contestano alla fondazione di non aver fatto un sufficiente uso commerciale del nome, tale da garantire l’esclusività della denominazione. Non sono mancati commenti che vanno a favore della fondazione. “Si tratta di Davide contro Golia. La fondazione è stata in costante attività e possiamo provarlo. Ad esempio, il brand Purosangue è stato utilizzato in una partnership con Adidas, uno degli sponsor della fondazione, per la produzione di sneakers e capi di abbigliamento personalizzati”, le parole di Alessandro Masetti, avvocato che rappresenta l’ente. A questo si è aggiunto quello di Max Monteforte, atleta professionista e creatore della fondazione: “E’ un’ingiustizia: perché dovremmo rinunciare alla nostra identità? Siamo una piccola realtà, quindi sarà difficile difendere il nostro brand, ma con il nostro lavoro facciamo qualcosa di molto importante”.Nessuna risposta da Maranello, e il prossimo 5 marzo la disputa avverrà davanti al Tribunale di Bologna.