Honningsvag (Norvegia) – L’inverno da queste parti non molla la presa nemmeno a primavera iniziata. Un po’ come Mazda CX-5, che nel 2019 porta in dote una serie di aggiornamenti per alimentare la tensione tra i competitor.
Qui, nei pressi di Capo Nord, le ore di luce hanno preso il sopravvento su quelle di buio. Ma neve e ghiaccio sono elementi imprescindibili di questo panorama incantato. Un deserto bianco, che accompagnerà buona parte del nostro viaggio. Una spedizione di oltre 800 chilometri, che da Honningsvag in Norvegia ci porterà sino a Lulea in Svezia, passando pure per la Finlandia. Una tratta epica, che ha messo a dura prova l’efficienza di Mazda CX-5, ma soprattutto l’efficacia delle novità del Model Year 2019.
Novità che toccano in primis la sfera della sicurezza. Infatti il sistema noto come G Vectoring control passa al livello successivo, ovvero la versione Plus. Questo sistema lavora “adoperando” in modo funzionale lo spostamento di carico tra i due assi. Il dispositivo agisce sull’erogazione del motore. Nel passaggio al modello Plus, l’intervento dell’impianto frenante regola invece il momento d’imbardata. Tecnicismi che sul ghiaccio norvegese fanno invece la differenza, soprattutto se ben coadiuvati dalla presenza di pneumatici invernali chiodati, come sugli esemplari che hanno preso parte a questo viaggio.
Una necessità, perché per buona parte del percorso le temperature sono sempre state sotto lo zero. Un dato di fatto che potenzialmente potrebbe incidere sul comfort di marcia, dato che il tratto di strada non è mai levigato come ci si potrebbe attendere. Tra neve e ghiaccio si creano delle piccole increspature che potrebbero provocare dei fastidiosi saltellamenti. Un possibilità a cui è invece venuto in aiuto il rinnovato comparto sospensioni di Mazda CX-5. Lo schema è rimasto fedele a quello di sempre, mentre è stata modifica la curva di smorzamento degli ammortizzatori, oltre a novità che hanno toccato le barre anti-rollio. Per una resa più che adatta a questo tipo di situazione, assimilabile per certi aspetti a quella del passaggio sopra il pavé.
Importanti novità distinguono pure la vita di bordo. La presenza di led dedicati e dei sedili ora anche raffreddabili, contribuisce ad alimentare lo status di auto premium del Suv giapponese. Sicuramente più importante l’introduzione dei protocolli Apple CarPlay e Android Auto. Una variabile fondamentale per essere al passo coi tempi, che Mazda offre pure ai clienti delle versioni precedenti di CX-5. Basta passare presso la rete ufficiale per ottenere un upgrade (a pagamento) del sistema).
Tornando invece al comfort della vettura, l’insonorizzazione del Suv di Hiroshima rimane certamente uno dei punti di forza. Perché nonostante la presenza delle coperture chiodate, la rumorosità in abitacolo era ridotta ai minimi termini. Forse meno generoso il potenziale del 2,2 litri turbodiesel, moderato sì nel “celebrare” se stesso, ma non così morigerato alla richiesta di carburante tanto quanto ci si aspetterebbe. Ciò detto, va sottolineato che tutta la gamma di propulsori di CX-5 risponde alle normative anti-inquinamento Euro 6d-Temp.
Bene invece il cambio automatico a sei rapporti, come lo sterzo servoassistito elettricamente aggiornato nel sistema. Leggero quanto basta per non affaticare la guida, amplifica l’agilità dell’auto. Una CX-5 capace di farci attraversare il Grande Nord senza alcuna difficoltà, inarrestabile anche in queste condizioni particolarmente impegnative. Il listino parte da 36.700 euro.
Vinicio Paselli