Martedì sera attorno alle 21 è arrivata la conferma dell’approvazione del Consiglio comunale per la delibera che conferma l’istituzione di una “zona a traffico limitato per veicoli a motore in accesso a Venezia Centro storico”.
Mentre tutti interpretano la terminologia, prettamente adoperata fino ad oggi per gli autoveicoli, per pensare già ad un ‘check-in’ dove le auto si fermeranno prima di arrivare a Piazzale Roma (il terreno dei Pili sarebbe idoneo?), in pochi fanno la riflessione sulle barche private.
La formula espressiva si plagia infatti sulle auto ma è idonea per descrivere anche i mezzi nautici. Sarebbe così possibile applicarla anche ai gitanti domenicali che arrivano da altri porti con barche private che magari speravano di sfuggire al contributo-tassa di sbarco in applicazione a Venezia.
In questo caso il vettore, però, risulterà essere il medesimo soggetto fisico tenuto al pagamento del ticket. Apparente dicotomia che però non fermerà il pagamento delle auto private, come abbiamo appena visto, quindi…
La delibera dà mandato alla Giunta comunale “di approvare le tariffe degli accessi” e di adottare, assieme alla Direzioni comunali competenti, “gli atti volti a realizzare un sistema telematico di pagamento delle tariffe e di controllo elettronico degli accessi alla zona a traffico limitato del centro storico di Venezia”.
Sarà da capire come avverranno fisicamente i pagamenti del ‘ticket’ e come si applicheranno i controlli. Soprattutto in occasioni speciali, come il Redentore, ad esempio. Con migliaia di arrivi con mezzi privati come motoscafi, pilotine, cabinati e persino yacht: chi pagherà e chi controllerà cosa?
Vinicio Paselli