Uber fa causa a New York. Il motivo di tale azione è presto detto: il sindaco della Grande Mela, Bill De Blasio, ha deciso di porre un limite al numero di vetture fruibili per il servizio di ride hailing, ovvero i taxi tramite privati. Questo provvedimento, ovviamente, si riferisce anche ad altre aziende concorrenti, come Lyft e Juno.
L’obiettivo di Uber è andare a contestare l’intenzione da parte del comune (l’accusa è di aggravare la congestione e l’inquinamento stradale) di rendere questo provvedimento permanente e non annuale. In questa contesa, l’associazione dei conducenti di taxi, la New York Taxi Workers Alliance, si è schierata a favore del sindaco newyorkese. “Con 80mila guidatori privati in strada nessuno riesce a ricavare abbastanza soldi da mantenere la propria famiglia. La responsabilità di aver dato il via a questa crisi, così come quella della congestione nelle strade è di Uber“. Uno stralcio del comunicato redatto dalla compagnia per protestare contro il ride hailing privato.