Come favorire il tanto auspicato rinnovo del parco auto circolante in Italia? La domanda è di strettissima attualità ed è una necessità determinata da un dato di fatto: i veicoli attualmente circolanti nel nostro Paese presentano un’età media piuttosto avanzata, con conseguenti rischi in termini di sicurezza per chi le guida.
Recenti dati diffusi da Aniasa testimoniano che nel nostro Paese il 10% dei veicoli è addirittura antecedente alla normativa Euro, il 28% risponde alle norme Euro 1, Euro 2 e Euro 3, il 30% è Euro 4, mentre le Euro 5 e 6 rappresentano appena il 32% del totale. Un parco auto circolante, dunque, da rinnovare. Come fare? Ecco alcune soluzioni.
Partiamo da una premessa: in generale, per come è concepito, il provvedimento dell’ecotassa e dell’ecobonus non sembra poter contribuire al rinnovo delle auto in Italia. Ma, di contro, gli incentivi sulle auto a basse emissioni possono essere un punto di partenza. A patto che vengano accompagnate da un lavoro altrettanto fondamentale sull’ampliamento delle infrastrutture di ricarica.
SPINGERE LA MOBILITA’ ELETTRICA
Spingere la mobilità elettrica ed elettrificata, come sottolineato da Motus-E in un recente incontro con il Governo, è una soluzione per togliere auto vetuste dalle strade italiane. Bonus e incentivi sono indispensabili, anche se occorre aumentare, prima di tutto, il numero delle colonnine sul territorio nazionale.
Secondo i dati presentati ieri da Quintegia a Milano, nel corso di Quintegia Partner Meeting, entro il 2025 le auto elettriche sono destinate a conquistare una buona fetta di mercato (7-10%) entro il 2025. Di sicuro, l’offerta delle auto elettriche e ibride è destinata ad aumentare molto, anche in considerazione del passaggio dal ciclo di omologazione NEDC al ciclo di omologazione WLTP.
IL NOLEGGIO AI PRIVATI
Una seconda strada destinata a favorire il rinnovo del parco auto circolante italiano è la crescita di interesse da parte dei privati per la formula del noleggio a lungo termine. Sappiamo infatti che le auto a noleggio sono di nuova generazione e perfettamente a punto in termini di manutenzione. Alla fine del 2018 erano circa 40.000 i contratti di renting in essere siglati da privati. Un fenomeno destinato a crescere.
La sfida del futuro, per le società di noleggio, sarà quella di rendere l’offerta sempre più appetibile per i clienti senza Partita Iva (negli ultimi anni già molto è stato fatto), mentre per i concessionari l’obiettivo sarà quello di cogliere tutte le opportunità provenienti dal noleggio a lungo termine.
IL CAR SHARING
Una terza soluzione importante per favorire il rinnovo del parco auto circolante nel nostro Paese è il boom del car sharing. A fine 2018, infatti, gli iscritti alla formula dell’auto condivisa hanno superato quota 1 milione e mezzo. Nelle città, il car sharing significa risparmio in termini di costi e di emissioni, ma soprattutto il suo utilizzo contribuisce a togliere dalle strade urbane i veicoli più vecchi.
Scegliendo il car sharing, infatti, gli utenti hanno la possibilità di rinunciare, ad esempio, alla seconda auto (che solitamente è datata) e di ottimizzare i propri spostamenti quotidiani. Il primo obiettivo, come ben sottolinea Aniasa, deve essere non a caso proprio quello di eliminare il più possibile l’elevata percentuale (quasi il 40%) di vetture ante Euro 3 attualmente circolanti:una via che deve essere necessariamente percorsa.
Vinicio Paselli