Secondo Quattroruote e l’ISTAT, che hanno elaborato un nuovo studio, mantenere e usare un’automobile non è mai stato così caro negli ultimi anni. Rispetto al 2016, quando l’indice d’inflazione per chi possedeva un’auto di proprietà era 103,9, nel 2018 si è saliti a 112, mentre nel 2017 era del 108.
L’indice base è del 2015 (che corrisponde dunque a 100), a sua volta ricalcolato in base al Q-index del 2010 e sul paniere ISTAT, tenendo conto di cinque fattori principali. Parliamo dei prezzi di carburante, dei pedaggi, dei parcheggi, dell’assicurazione auto e della manutenzione del veicolo.
In termini materiali, il 112 iniziale del 2018 significa che il peso dei carburanti per l’utente è salito del 6,78% dal 2017 al 2018 (e già dal 2016 al 2017 c’era stato uno scatto del +7,20%), per quanto riguarda i pedaggi autostradali e i parcheggi l’incidenza è salita al 2,09%, mentre per la manutenzione del veicolo ed eventuali riparazioni c’è stata una salita dell’1,18%.
Migliora la situazione guardando alle assicurazioni auto, anche se di pochissimo: +0,97% (già dal 2016 al 2017 si era saliti del +1,36%). Va invece a toccare pochissimo il portafoglio degli italiani l’aumento dei prezzi di listino delle auto nuove, che ha un peso del +0,78%. Ciò che ne risulta è una curva crescente e costante, che si traduce in più spese per l’utente finale.
Vinicio Paselli