Gli autovelox per poter emettere sanzioni devono essere omologati. Diversi fattori come umidità, raggi solari, temperature, polvere, vibrazioni, campi magnetici, ecc. possono alterare i risultati, corretti attraverso la manipolazione del software pur di ottenere un dato empirico.
Inoltre nessun autovelox sarebbe conforme alle norme CEI: ogni strumentazione commerciabile nell’UE deve avere determinate caratteristiche che devono essere certificate e omologate da Enti preposti dallo Stato a garanzia del consumatore: la maggior parte degli autovelox vengono costruiti in Italia, i costruttori, lungi da far verificare e certificare, non supererebbero l’esame, dovendo depositare anche il software di gestione dello strumento per essere verificato e omologato…il software deve essere omologato come previsto dalle Norme OILM D31.
Gli autovelox non sono omologati, detengono solamente una DD (Determina Dirigenziale), la quale approva lo strumento per avere i requisiti minimi per essere utilizzato in conformità al CDS. Quest’ultimo impone ai costruttori e alle Pubbliche Amministrazioni delle regole. Come il cronotachigrafo, strumento e software sono omologati dal Mise, unico Ente preposto; il MIT non ha titolo. Lo stesso Autovelox deve essere omologato dal Mise, essendo un misuratore di velocità (spazio/tempo). Una volta ottenuta l’omologazione, ogni singolo dispositivo deve essere approvato per determinare il numero di serie ai fini della commercializzazione. Viceversa, ogni strumento privo di omologazione (art. 142 comma 6) e approvazione (art. 345 comma 2 reg) deve essere ritirato (art. 192 comma 6 reg.).
Un’altra nota dolente è la taratura, senza la quale la Consulta ha dichiarato che le multe elevate con gli autovelox sono nulle. La taratura è l’elemento principale per ottenere un risultato corretto, purché non venga realizzata per nascondere i problemi hardware. “Le verifiche e manutenzioni sono necessarie e indispensabili per verificare gli errori e la perdita di efficienza dello strumento” e devono essere fatte da Ente terzo non in conflitto di interessi. Secondo un esperimento giudiziale è stato dimostrato un errore superiore al 5000%, mentre l’errore previsto è del 5%. “Tutte le sanzionatrici attualmente in commercio dovrebbero essere ritirate dal loro funzionamento e non potrebbero essere commercializzate, essendo prive delle prescritte omologazioni, approvazioni, utilizzate impropriamente e in difformità del CDS, prive di vere tarature, manutenzioni e verifiche periodiche”. Questo secondo Giorgio Marcon, consulente tecnico dell’Unione Nazionale Consumatori e di molti studi legali, inventore di sistemi di sicurezza in prevenzione su strada e sul lavoro, e membro del “Coordinamento nazionale per la sicurezza”.
Vinicio Paselli