In Europa la manomissione del contachilometri rappresenta un giro d’affari da 9 miliardi di Euro, di cui 2 generati in Italia. Non esistono al momento mezzi di contrasto al fenomeno, perché l’arrivo delle revisioni certificate con su riportato il chilometraggio originale dell’auto (inviato poi ai database della Motorizzazione), non avrà effetti significativi prima di qualche anno. Inoltre, se il veicolo viene venduto entro 4 anni dalla data di prima immatricolazione, non rimane traccia dei chilometri percorsi, in quanto non è ancora stato sottoposto a revisione.
Il libretto dei tagliandi può risultare falsificato, dunque sono preferibili le auto che hanno effettuato le manutenzioni presso la rete ufficiale del costruttore, che tiene in archivio tutti i dati e gli interventi effettuati sul mezzo.
Il chilometraggio totale viene ridotto dai falsari per vendere il veicolo a un prezzo superiore; il reato, difficilmente provabile, è punito dalla Legge con tre anni di reclusione massima e una sanzione fino a 2065 Euro.
Aspetto positivo dei nuovi veicoli è che sono muniti di un contachilometri virtuale installato in una centralina elettronica, difficilmente alterabile. Se si compra, diversamente, un veicolo non munito di tale strumento, è consigliabile farlo da persone di fiducia o farlo visionare attentamente dal proprio meccanico, che può scovare eventuali incongruenze rispetto all’ età dichiarata del veicolo.
Vinicio Paselli