(rinnovabili.it/mobilita)
La crescita delle e-car ha fatto un balzo in avanti, ma l’Agenzia avverte: “è ancora lunga la strada prima che contribuiscano alla battaglia climatica”
(Rinnovabili.it) – Le auto elettriche hanno intrapreso il giusto percorso: in un solo anno le immatricolazioni sono praticamente raddoppiate raggiungendo a fine 2016 la cifra storica cifra di due milioni di e-car sulle strade a livello mondiale. Un vero e proprio boom, raccontato nelle pagine dell’ultimo report IEA (l’Agenzia Internazionale per l’energia), il Global EV Outlook 2017 (pdf).
Il documento non si lascia andare a toni troppo celebrativi: nonostante le ottime performance del mercato, le auto elettriche continuano a rappresentare solo lo 0,2 per cento di tutti i veicoli leggeri in circolazione. Un numero, spiega l’Agenzia, ancora troppo basso per essere d’aiuto alla battaglia climatica. “C’è una lunga strada da percorrere prima di raggiungere numeri in grado di dare un contributo significativo agli obiettivi di riduzione delle emissioni”, commenta la IEA. “Per limitare l’aumento di temperatura al di sotto di 2 gradi Celsius entro la fine del secolo, il numero di auto elettriche dovrà raggiungere i 600 milioni entro il 2040“.
Cifre irrealizzabili? Non secondo gli autori del report che spiegano cosa il settore debba fare per non mancare l’obiettivo.
Una strategia collaudata per il mercato delle auto elettriche
Uno dei primi problemi da affrontare sono i confini del mercato delle e-car, oggi concentrato in un numero limitato di paesi. A livello globale, il 95 per cento delle vendite di auto elettriche (batteria, plug-in, fuel celle e ibride) si registra in sole dieci nazioni: Cina, Stati Uniti, Giappone, Canada, Norvegia, Gran Bretagna, Francia, Germania, Paesi Bassi e Svezia.
L’anno scorso, la Repubblica popolare ha superato gli USA come il più grande mercato al mondo, avendo venduto un terzo dei veicoli oggi circolanti. Ma se si parla di immatricolazioni, la quota di mercato più cospicua va ancora alla Norvegia (29 per cento), seguita dai Paesi Bassi (6,4 per cento) e dalla Svezia (con il 3,4 per cento). I meccanismi di sostegno attualmente adottati in questi Paesi rappresentano anche la chiave per un futuro consistente sviluppo del comparto a livello globale. Il supporto è fornito in forma di ricerca, sviluppo e dimostrazione di tecnologie innovative, mandati e regolamenti e altri strumenti (come gli appalti pubblici). Anche gli incentivi finanziari, come sconti all’acquisto o esenzioni fiscali sono importanti per supportare la distribuzione auto elettrica ma, spiega la IEA, dovrebbero essere gradualmente ritirati non appena le e-car saranno in grado di competere con quelle con motori a combustione interna.
fonte: rinnovabili.it/mobilita – 07/06/2017
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