La mancanza di incentivi pubblici e soprattutto di una rete di ricarica efficiente e presente sul territorio limita enormemente la diffusione delle auto elettriche che continua a non decollare; i numeri rimangono piccoli: l’anno scorso le immatricolazioni in Italia sono state di 2.560 vetture. In tre anni la situazione non è cambiata: il calcolo ha preso in considerazione sia le auto elettriche dotate di motore al 100% elettrico, sia quelle dotate di motore termico, le cosiddette plug-in: circa lo 0,1% , davvero poco per un mercato che dovrebbe essere in ascesa.
L’elevato interesse dei consumatori e gli enormi investimenti delle case automobilistiche non trovano effettivo riscontro, neanche considerando le decine di modelli disponibili sul mercato: in Italia si contano circa una ventina di modelli di “auto green” ed entro il prossimo triennio saliranno almeno a 54, spinti dalla regolamentazione europea, che punta sempre più a restringere e diminuire il parco auto inquinanti in circolazione.
Questi sono solo alcuni numeri diffusi dal Politecnico di Milano nel suo E-Mobility report firmato dall’Energy e Strategy group, al cui interno si annoverano molte interessanti informazioni sul futuro e sul presente del trasporto green.
Anche se la propensione all’acquisto da parte dei consumatori resta elevato, il principale problema è indotto dal prezzo che allo stato attuale resta elevato, dalla difficoltà di trovare punti di ricarica e dalla velocità della ricarica dei veicoli elettrici. Accaparrarsi un mezzo elettrico e portarlo a casa, costa in effetti ancora molto: si va dai 29.850 euro per la piccola Nissan Leaf, agli oltre 100mila della Tesla Model S, passando per i 22.750 di una Renault Zoe e la batteria, notoriamente uno dei punti deboli di queste soluzioni, restituisce un’autonomia media di circa 200 chilometri, probabilmente insufficiente per una semplice gita fuori porta.
Tra i modelli disponibili con maggiore autonomia troviamo al primo posto la Model S di Tesla con circa 500km, seguita dalla Opel Ampera-e con 400km e a pari merito la Model 3 di Tesla e la Renault Zoe con 300 chilometri reali.
Nel contesto Italiano, dove le auto in media hanno 9 anni e 6 mesi con picchi tendenti ai 12, non si riesce a capire perché il governo non vada ad incentivare la mobilità sostenibile, soprattutto in virtù dei precedenti incentivi alle rottamazioni di veicoli a benzina
Nel nostro paese manca proprio il sostegno al trasporto ecosostenìbile: ponendo per assurdo di arrivare a 70mila auto tra elettriche e plug-in e conquistare il 2% del mercato, da qui al 2020, riusciremmo a tagliare la metà delle emissioni inquinanti. Senza contare che le agevolazioni previste per l’acquisto di un’auto elettrica sono ridotte all’osso: l’esenzione del bollo e uno sconto sulla polizza assicurativa. il confronto con altri paesi è poco dignitoso, in quanto prendendo come riferimento la Norvegia, dove l’amministrazione per i veicoli al 100% elettrici taglia l’IVA, arrivando a far risparmiare i consumatori fino a 20mila euro. Le immatricolazioni nel paese scandinavo son numerose e oramai un’auto su quattro è elettrica; casi simili si registrano in Olanda, in Francia e in Germania.
Buone notizie potrebbero arrivare dal progresso nella costruzione delle batterie, vero problema e tallone di Achille dei veicoli elettrici, che potrebbero vedere il costo di acquisto ridimensionarsi di molto grazie al progresso tecnologico. Per il momento il mercato è trainato dalle ibride: dai dati forniti dall’ Unrae ( Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri ), in Italia sono aumentate sia le vendite sia la ricerca di auto usate del genere.
In Europa nel 2016, stando ai numeri dell’Associazione europea dei costruttori, sono stati immatricolati 206.584 veicoli di questo tipo, mentre su scala mondiale il conto sale a 774mila, il quadruplo rispetto il 2013; la patria dell’auto elettrica a sorpresa, risulta essere la Cina, seguita dagli Stati Uniti e dalla sopracitata Norvegia.
fonte: motori.virgilio.it – 06/06/2017
http://motori.virgilio.it/green/auto-elettrica-la-amiamo-ma-non-la-compriamo/93681/