(motorionline.com)
Primo contatto con il 2.0 TDi 4×4 da 190 CV
In questo momento il segmento dei SUV è in assoluto uno dei più competitivi dell’intero segmento automotive. Skoda era già presente con lo Yeti, ma con il Kodiaq la casa ceca promette di aver creato qualcosa di particolare, una novità assoluta per la sua produzione. Un mezzo che vuole coniugare contenuti di alta qualità con meccaniche e sistemi di primo livello. Ci saranno riusciti? Abbiamo provato a scoprirlo
Skoda punta sui SUV. Il 2017 ne sarà la conferma definitiva, dato che vedremo contemporaneamente il debutto della nuova generazione dello Yeti e, ovviamente, la discesa sul mercato del Kodiaq, uno dei progetti più originali in assoluto per la casa del Gruppo Volkswagen. Un prodotto che il marchio prima non offriva e che ora lancia sul mercato in uno dei momenti più duri per questo specifico segmento. Sono tantissimi in questo momento i SUV sulle nostre strade e i progetti nuovi quasi non si contano. Le filosofie sono le più diverse, partendo dal mezzo con il migliore rapporto qualità/prezzo fino ai debutti di case storiche nel settore con prezzi però lanciati verso la stratosfera. Skoda ha interpretato il segmento secondo la sua personale filosofia, partendo dalla piattaformaMQB che caratterizza una fetta abnorme della produzione del gruppo e creando qualcosa di fedele al suo stile. Qualcosa che potesse rappresentare un simbolo per le future produzioni della casa. Questo è il Kodiaq.
Il nome Kodiaq deriva da un piccolissimo paese su un’isola a sud dell’Alaska, a sua volta battezzato da una particolare razza di orso bruno: Kodiak. Una lettera di differenza, in mezzo tutto l’oceano e quasi due continenti per arrivare ad un SUV il cui stile “urla” chiaramente il nome del marchio. Linee molto nette e precise, con una griglia frontale espressiva e immediatamente riconoscibile. Il tutto racchiuso in una larghezza di 1,88 metri, che a sua volta si estende per 1,65 metri in altezza e fino a 4,7 metri in lunghezza. Dimensioni ragguardevoli, ma non eccessive, per una vettura che punta a tener fede al motto della casa “simply clever”, ovvero “semplicemente intelligente”. La griglia ha un aspetto geometrico originale, con al centro ben evidente la piastra entro la quale si trovano i sensori degli aiuti alla guida (molto numerosi sulla Kodiaq come vedremo tra poco). Lo stesso design geometrico e netto si trova anche nei gruppi ottici, naturale continuazione della griglia. L’impatto generale è di un mezzo solido e con personalità. Si vedono delle somiglianze con altri prodotti del gruppo, ma la linea centrale che si estende sul cofano partendo dal logo centrale bicromatico contribuisce a creare una silhouette comunque unica, separata dal binario delle forme muscolari e arrotondate di molti altri concorrenti. Anche sulla fiancata troviamo due nervature che tracciano altrettante linee praticamente parallele al telaio e al manto stradale, con l’inferiore che contribuisce a sottolineare ulteriormente la presenza dei passaruota. Quella superiore, invece, arriva fino al retro dove compie una specie di “saltello” a cavallo dell’angolo. Da questa deviazione prendono forma la linea superiore del portellone del bagagliaio e i due gruppi ottici posteriori, che proseguono lo stile mostrato sul fronte. Uno stile estremamente razionale, quindi, che da tempo Skoda ha fatto suo facendolo diventare una sorta di biglietto da visita per le sue vetture.
Particolare attenzione, comunque, lo merita l’interno. Skoda, infatti, ha da tempo abbandonato la “nomea” di marchio low cost del gruppo. Anzi, l’abitacolo del Kodiaq è uno dei più raffinati che ci sia capitato di veder uscire dal parco della casa ceca. Si può benissimo parlare di un allestimento di livello premium, anche se non siamo comunque a livelli massimi. Le sellerie possono essere di pelle di buona qualità e anche quelle più chiare non hanno mostrato immediatamente i classici segni di deterioramento tipici di questo materiale. Il cruscotto è composto in grandissima parte di gomma e materiali soft-touch, mentre se già passiamo alle portiere cominciamo a ritrovare delle plastiche dure, comunque dall’aspetto solido. Il sistema di infotainment è composto da uno schermo TFT posto al centro del quadro comandi, analogico per la gioia dei puristi, e dal più grande display sul quale compare il software Skoda Connect. Si tratta di un programma piuttosto avanzato, per quanto in alcuni momenti non troppo intuitivo. Una volta fatta l’abitudine ai comandi, comunque, questo diventa fondamentale per la gestione dell’intera vettura (è comunque possibile attivare sia Android Auto che Apple CarPlay). È persino disponibile un’app per il controllo da remoto della vettura, con la quale è possibile verificare stato dell’auto, carburante, e, nel caso la si voglia prestare a terzi (ai propri compagni o ai figli, per esempio), persino la velocità e il rispetto di una precisa area di utilizzo.
La tecnologia, comunque, non è l’unica caratteristica di questo abitacolo. Il Kodiaq, infatti, è disponibile sia nella versione da 5 posti che in quella da 7, con due sedili aggiuntivi forse non enormi, ma comunque utilizzabili senza preoccupazioni. Anche perché il bagagliaio è davvero notevole, partendo da un minimo di 720 litri fino a superare i 2.065 litri. Se a questo aggiungiamo anche la disponibilità del portellone ad apertura elettrica, ecco che anche questa zona della vettura alza il valore generale dell’intero allestimento. Chiudiamo con due piccole “chicche”, forse non determinanti ma di sicuro particolari: la luce del bagagliaio si può staccare e attaccare magneticamente su qualsiasi superficie metallica, trasformandola così in una piccola torcia, mentre nella portiera frontale trova spazio un piccolo ombrellino, un tocco che avevamo visto solo su auto del calibro di Rolls-Royce (anche se ovviamente con un altro valore e segmento).
A questo punto dobbiamo parlare dell’aspetto più meccanico del progetto. Per il mercato italiano sono stati riservati tre diversi motori, uno benzina e due diesel. Il primo è un TSI da 125 CV, ma come sempre nel nostro Paese saranno potenzialmente le meccaniche a gasolio a fare la parte del leone. Abbiamo a che fare con due TDI rispettivamente da 150 e da 190 CV. Tutti associati ad un manuale a sei marce o a un automatico a doppia frizione DSG a sei rapporti (il 190 CV avrà comunque diritto alla versione a sette rapporti). La nostra prima prova si è svolta sul TDI da 190 CV, quindi la variante più potente a disposizione, per di più dotato della trazione integrale 4×4. Non per caso abbiamo affrontato alcune strade a bassa aderenza, sempre senza avere particolari problemi di aderenza o gestione della potenza. La Kodiaq quasi guida completamente da sola e non stiamo parlando dei sistemi di guida semi-autonoma (comunque presenti). Le sospensioni, MacPherson e Multi-Link, si comportano molto bene e consentono di assorbire in maniera efficace molti scossoni, mentre l’abitacolo non presenta rollii degni di nota.
Come anticipato, Skoda per il Kodiaq non ha voluto mettere un cartellino del prezzo particolarmente alto, proprio per rispettare il suo motto. Il prezzo di partenza si aggira sui 24.000 € per il benzina e 29.950 € per il diesel. Caricando i giusti optional, i 35.000 € si raggiungono con facilità, anche se il top di gamma comunque arriva ai 39.450 €. Occorre dire, però, che per questo prezzo si ottiene un mezzo di qualità pari a molti concorrenti, che a parità di allestimento si fanno però pagare anche di più.
Lorenzo V. E. Bellini – motorionline.com – 25/02/2017