(panorama-auto.it)
Abbiamo provato la nuova C-SUV del marchio Mini, cresciuta nelle dimensioni e nella dotazione tecnologica
La nuova Mini Countryman mette i muscoli e si affaccia in un nuovo segmento: cresce nelle dimensioni, nello spazio e nella tecnologia, rifacendosi il trucco e mantenendo inalterata la sua indentità di vettura premium.
“Con la nuova Mini Countryman entriamo nel segmento C e in particolare in quello C-SUV. È la Mini più grande di sempre, pensata per rispondere al mercato e per offrire alla nostra clientela anche una vettura perfetta per la famiglia”, ha detto Federico Izzo, Sales & Brand manager di Mini.
Il debutto sul mercato della nuova Countrymancombacia con il porte aperte in programma nel weekend del 18-19 febbraio. I prezzi andranno dai 27.450 euro del modello base ai 41.200 euro della top di gamma.
DESIGN, SPAZIO A BORDO E TECNOLOGIA
Il 2016 è stato il miglior anno di sempre per il marchio Mini e in particolare la Countryman ha registrato un +28% in termini di vendite rispetto al 2015.
Nel 2017 la nuova C-SUV debutta con un design rivisto seppur non rivoluzionato – nuova linea laterale, nuovi gruppi ottici Full LED (in opzione) frontale e posteriore ridisegnati – puntando soprattutto sullo spazio e sull’abitabilità, oltre che sulla indiscutibile qualità dei suoi materiali. Nasce sulla piattaforma modulare UKL2, è più lunga della versione precedente di ben 20 cm, più larga di 3 cm e ha un passo cresciuto di 7,5 cm.
Numeri che si traducono in uno spazio per le gambe a disposizione dei passeggeri (ci sono cinque posti veri) cresciuto di 5 cm sia davanti che dietro. Il divano posteriore diventa scorrevole, a tutto vantaggio della modularità. Anche il bagagliaio, che ora guadagna un portellone automatico (optional), aumenta la sua capacità: presenta un doppio vano che lo rende estremamente versatile e vanta una capienza che va dai 450 ai 1.390 litri.
All’interno colpiscono le nuove bocchette dell’aria non più rotonde ma rettangolari (e verticali) e una plancia ancora più moderna e sempre ben rifinita. Al centro c’è il classico sistema di infotainment che integra ora un display touch da 8,8’’ (di serie c’è quello da 6,5’’). E dietro si fa apprezzare un altro optional assolutamente esclusivo: il Picnic Bench, una superficie di appoggio variabile che fuoriesce dal bagagliaio e offre posto a due persone (accessorio molto utile anche per chi va a sciare).
Ci sono inoltre molte soluzioni porta-oggetti (quasi tutte optional), tra cui anche il sistema di ricarica wireless per lo smartphone. I palati più fini possono contare su una dotazione primium ma tutto si paga a parte: ci sono ben cinque allestimenti tra cui scegliere.
Per quanto riguarda infine la dotazione legata alla sicurezza, troviamo il sistema di avvertimento antitamponamento con preparazione alla frenata di emergenza, di serie, che può essere completato con i sistemi Driving Assistant, Approach and Pedestrian Warning con funzione di frenata, High Beam Assistant e riconoscimento della segnaletica stradale.
Completano il quadro il Park Distance Control, la telecamera di retromarcia, il cruise control adattivo, il Park Assistant e l’Head-Up Display.
MOTORI, TRAZIONE E CAMBIO
La nuova Mini Countryman arriva sul mercato in abbinamento a quattro motori. Un tre cilindri a benzina da 1.499cc da 136 CV e 220 Nm di coppia. Un quattro cilindri a benzina da 1.998cc da 192 CV e 280 Nm di coppia. E un quattro cilindri diesel da 1.995cc declinato nelle varianti da 150 e 190 CV.
Più avanti arriverà anche un motore ibrido plug-in composto dal tre cilindri benzina da 136 CV e da un motore elettrico da 88 CV di potenza (scaricati sulle ruote posteriori), che dovrebbe costare tra i 37.000 e i 38.000 euro. In estate, infine, debutterà anche la versione Jhon Cooper Works da 231 CV.
La trazione, invece, può essere anteriore o integrale (ALL4) di tipo on demand, mentre per il cambio si può optare per il manuale a sei marce oppure per l’automatico Steptronic a 8 rapporti (optional).
Infine non manca il Mini Driving Mode (optional), che consente attraverso una rotella di passare dalla modalità MID a quella Green e Sport, agendo sul setting di sospensioni, acceleratore, volante, sound e cambio.
AL VOLANTE DELLA MINI COUNTRYMAN SD
Basta salire a bordo e guardarsi intorno per capire che ci si trova in una Mini. La qualità dei materiali e dei rivestimenti è al top, i particolari sono curati nel dettaglio e non manca qualche chicca esclusiva: c’è in optional un sistema che proietta a terra (di sera è visibile) il logo Miniquando ci si appresta ad aprire la portiera, una vera sciccheria.
All’interno c’è spazio in abbondanza per guidatore e passeggeri. Ho provato anche a viaggiare seduto sul divano posteriore stando comodo nonostante le mie gambe lunghe (sono alto 180 cm): insomma, in quattro si sta benissimo, in cinque (adulti) magari un po’ più strettini, come d’altronde capita in qualsiasi auto di questo segmento.
E veniamo al motore. Ho provato la Mini Cooper Countryman SD, ossia la versione diesel da 190 CV. Ha un motore ricco di coppia, che vanta un’ottima spinta, corposa, vigorosa, che permette alla Countryman di rivelarsi anche un’auto divertente. I consumi dichiarati dalla casa si attestano sui 4,6l/100km nel ciclo misto, io ho registrato un valore un po’ più alto, ma non ho guidato sempre in “modo efficiente”.
Chiaramente il maggiore ingombro penalizza un po’ il go kart feeling che caratterizza le vetture del marchio Mini, ma come C-SUV la nuova Countryman garantisce un ottimo comportamento dinamico, anche nella guida più allegra.
Tuttavia per privilegiare le performance di guida si è scelto un assetto non morbidissimo, che potrebbe rivelarsi un po’ duro sullo sconnesso o sul pavé (nulla di eclatante però). Bene il cambio automatico a 8 rapporti con palette al volante, sempre rapido ed efficace.
In definitiva la Countryman offre tanto ed è in grado di soddisfare anche gli automobilisti più esigenti. Unico neo: si fa pagare tutti gli optional. Ma d’altronde chi punta in alto non si lascia certo spaventare dal sovrapprezzo di un allestimento più completo.
autore: Francesco Irace – panorama-auto.it – 09/02/2017