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26 novembre 2016 -Franco Oriolo
A Cassino, alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e del top management di FCA, l’annuale assemblea ANFIA ha affrontato il tema della quarta rivoluzione industriale. Un cambio di paradigma tecnologico, ma anche delle competenze, destinato a dare un contributo importante al rilancio del sistema produttivo del manifatturiero italiano, e che incide sulla catena del valore attraverso lo sviluppo di ecosistemi allargati, in cui imprese, fornitori e partner dialogano e cooperano tra loro creando filiere virtuali.
Si è tenuta a Cassino, nello stabilimento FCA, l’Assemblea Pubblica ANFIA che ha visto la presenza del Presidente del del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi e del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, con l’obiettivo di approfondire il tema Industry 4.0, con particolare riferimento all’applicazione del nuovo paradigma al settore automotive e alle attività che il Governo sta svolgendo per supportare le imprese italiane nell’affrontare questa nuova sfida digitale che è già stata definita come la quarta rivoluzione industriale. E’ toccato al direttore ANFIA Gianmarco Giorda, introdurre i lavori, presentando un video dedicato allo stabilimento FCA di Cassino, di certo al momento la miglior sintesi della sapienza costruttiva di Fiat Chrysler Automobiles in campo automobilistico mondiale, dove persone, tecnologia e ambiente dialogano in armonia per realizzare due vetture Premium d’altissimo prestigio, come Alfa Romeo Giulia e Stelvio. L’evento ha preso il via con l’intervento di Aurelio Nervo, presidente ANFIA, che dopo un intervento di scenario circa i trend evolutivi a livello internazionale, ha effettuato un’analisi dei fattori di cambiamento economico e culturale che questi implicano, con particolare riguardo al mondo della mobilità. Nervo, dopo aver parlato di vendite a livello mondiale e di produzione di autoveicoli, si è concentrato sul tema centrale dell’assemblea: la digitalizzazione e il paradigma Industry 4.0 come driver di sviluppo per le imprese della filiera automotive. “Le nostre imprese sono chiamate a dare un contributo importante all’innovazione del comparto manifatturiero sfruttando digitalizzazione e connettività come leve abilitanti essenziali per l’ammodernamento del sistema produttivo.” – ha dichiarato Nervo, proseguendo – “Secondo l’indagine ISTAT sull’innovazione nelle imprese nel periodo 2012-2014, il settore automotive ha investito, in termini di spesa per l’innovazione, 8.200 euro per addetto nel 2014, contro una spesa media di 6.200 euro. Gli investimenti per l’innovazione del settore automotive riguardano per il 71,8% della spesa complessiva la Ricerca & Sviluppo, per il 16,2% gli investimenti in macchinari e altre tecnologie materiali e per il 12% l’acquisto di tecnologia immateriale (come brevetti, licenze, know-how e servizi di consulenza). Il paradigma Industry 4.0 può conoscere una piena realizzazione, nella nostra filiera, a patto che siano soddisfatte alcune condizioni fondamentali: il superamento del gap dimensionale e del digital divide delle imprese italiane, supportato da azioni di sostegno agli investimenti; il networking, attraverso la creazione di filiere virtuali, delle tante eccellenze automotive presenti sul territorio, puntando su progetti che facilitino anche l’esportazione e la creazione del valore sull’intera catena. Infine, una riqualificazione adeguata del capitale umano, attraverso la diffusione delle digital skills nei loro aspetti funzionali, specialistici, collaborativi e olistici, una maggior cooperazione con il mondo accademico e un proficuo confronto con le Parti Sociali, costituiscono un altro punto essenziale”. “Il cambio di paradigma comprende anche un nuovo modo di dialogare per tutti gli attori in gioco, politica compresa. – ha aggiunto Nervo – “L’innovazione di processo, che verrà spinta e accelerata dalle misure di iperammortamento di macchinari e software, è un presupposto importante, ma necessita di una seconda gamba fondamentale: quella del supporto alla realizzazione di progetti di R&D Industry 4.0 che siano indentificabili con parametri chiari, e che vedano la guida di prime contractor, figure chiamate a svolgere il ruolo di integratori di filiera, facendosi garanti per le diverse componenti ed espressioni in essa rappresentate e collaborando con i Digital Innovation Hub nell’organizzare la domanda di finanza per l’innovazione. Per realizzare tutto questo serve, alla base, una legislazione armonizzata, stabile e competitiva”. La relazione di Alfredo Altavilla, Chief Operating Officer Europe, Africa and Middle East (EMEA) di Fiat Chrysler Automobiles N.V. si è concentrato sulle tecnologie e sui processi già adottati da FCA – come l’esplorazione di forme di intelligenza artificiale per la collaborazione uomo-robot o l’additive manufacturing – nel suo percorso di avvicinamento ad un ambiente di lavoro 4.0, esaminandone anche le principali sfide e ostacoli. Lo stabilimento in cui si è svolta l’Assemblea, completamente ripensato per ospitare le nuove creazioni Alfa Romeo, costituisce, inoltre, un modello di eccellenza dal punto di vista della sostenibilità ambientale, un altro aspetto decisamente 4.0. Il successivo intervento del Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha riguardato gli orientamenti di politica industriale assunti dal Governo con il Piano Nazionale Industria 4.0 – che prevede, di qui al 2019, 20,4 miliardi di euro di incentivi e sgravi fiscali di cui le imprese possono usufruire in modo semplice – e con la Legge di bilancio attualmente all’esame del Parlamento. L’intervento seguente, di Maurizio Stirpe, vice presidente Confindustria per il Lavoro e le Relazioni Industriali, si è focalizzato sulla necessità di accompagnare il processo di trasformazione dell’industria con adeguati strumenti formativi e finanziari e con un’evoluzione delle relazioni industriali in linea con il nuovo modello della manifattura intelligente. In chiusura, è intervenuto il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che ha illustrato nel dettaglio le azioni intraprese e i provvedimenti avviati dal Governo per il rilancio della competitività del settore manifatturiero italiano, riuniti nel Piano Nazionale Industria 4.0, che punta a potenziare in chiave 4.0 strumenti incentivanti già in vigore e di dimostrata efficacia. Per chi investe in innovazione, il piano prevede una proroga del superammortamento al 140% sugli investimenti in beni strumentali materiali e l’introduzione di un iperammortamento al 250% sugli investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese in chiave Industria 4.0. A ciò si aggiunge la proroga a tutto il 2017 della nuova Sabatini, per facilitare il finanziamento degli investimenti delle imprese e che prevedrà una linea dedicata a Industry 4.0. Di significativo impatto anche il rafforzamento, la semplificazione e la conferma fino al 2020 del credito d’imposta alle attività di R&D, nonché, come strumento di garanzia, il plafond dedicato a progetti e piattaforme di Industry 4.0 di Cassa Depositi e Prestiti. Il Ministro ha parlato dell’automotive come “frontiera”, affermando che anche se con il Piano Nazionale Industria 4.0 il Governo ha scelto di non adottare politiche settoriali, è consapevole della forza trainante dell’automotive. “Affinché nel processo di modernizzazione sia coinvolta tutta la filiera e si faccia un uso efficace degli strumenti fiscali e finanziari che il Governo ha messo a disposizione delle imprese– ha commentato il presidente ANFIA – occorre uno sforzo di orientamento delle nostre PMI per aggregare la domanda di finanza e di innovazione nella convinzione che l’intero settore – dalle grandi aziende ai fornitori di secondo e terzo livello – possa assumere con impegno il ruolo di leader nel percorso di trasformazione in atto”.