In Italia il mercato delle auto elettriche cresce molto lentamente. Il divario con i principali Paesi europei è decisamente ampio. I motivi? Solitamente, si citano gli stipendi bassi degli italiani che rendono problematico l’acquisto delle vetture a batteria che costano di più di quelle endotermiche. Sicuramente l’aspetto economico è un fattore importante ma secondo UNRAE, quella che viene definita come un’anomalia italiana non può essere spiegata solamente con il reddito.
Nel corso della conferenza “Nuovi scenari automotive e futuro della mobilità”, il direttore generale di UNRAE, Andrea Cardinali, ha approfondito proprio il tema del mercato delle auto elettriche in Italia.
CRESCITA TROPPO LENTA
Il market share delle elettriche in Italia è fermo al 3,9%. Tralasciando la Norvegia in cui le auto a batteria possono contare su di una quota di mercato dell’83,5%, limitandosi a considerare i principali mercati auto, in Germania, i modelli BEV hanno una quota di mercato del 18%, nel Regno Unito del 16,3%, in Francia del 16% e in Spagna del 5%. Come accennato all’inizio, secondo UNRAE questa situazione non può essere spiegata solo con un problema di reddito. Spiega Cardinali: L’anomalia italiana non può essere una questione di reddito, visto che diversi paesi con Pil pro-capite inferiore al nostro hanno una quota di BEV che va dal 17% del Portogallo al 10,6% della Romania, fino al 4,6% della Grecia, contro il nostro 3,9%. In sostanza la transizione energetica in Italia si è incagliata e le emissioni di CO2 non scendono dal 2021 quando, con le nuove immatricolazioni, dal minimo di 113,7 g/Km raggiunto a settembre 2021, siamo ora risaliti a 117,2 g/Km. Il nodo è soprattutto lo schema degli incentivi, che non sta funzionando e a fine anno presenterà un avanzo del 72,5% dei fondi disponibili per le vetture 0-60 g/Km.
Insomma, UNRAE torna a puntare il dito contro lo schema attuale degli incentivi che non starebbe funzionando. UNRAE chiede di riportare al 2024, per le prime due fasce di emissione (0-20 e 21-60 g/Km), i fondi inutilizzati per incentivi alle autovetture, oltre 600 milioni di euro, modificando le attuali inefficaci regole con opportuni correttivi, con le quali nel 2024 potrebbero essere incentivate circa 300.000 auto da 0-60 g/Km, senza avanzo di fondi.
Tra i correttivi suggeriti da UNRAE l’aumento del price-cap (il limite di costo delle vetture elettriche incentivabili) e aumento dei contributi unitari per le elettriche e plug-in.
LA TRANSIZIONE È UN’OPPORTUNITÀ DI CRESCITA
Michele Crisci, presidente di UNRAE, ha evidenziato che sul tema della transizione è oggi in corso un dibattito che non aiuta. La transizione, infatti, non è una minaccia ma un’opportunità di crescita. Si parla di transizione sostenibile economicamente in toni catastrofistici, ma in realtà non è una minaccia bensì una opportunità di crescita per l’industry e tutto l’indotto. La transizione significa anche creare nuovi posti o riconvertire quelli esistenti, attrarre investitori esteri e nuovi impianti produttivi.
Per Crisci, va bene discutere “ma non bisogna restare immobili o difendere tecnologie che saranno presto obsolete, altrimenti il rischio è di restare legati al futuro dell’immobilità, quando invece il futuro della mobilità è ricco di opportunità“. Inoltre, per il presidente di UNRAE, il 2035 è sufficientemente lontano per pianificare con efficacia lo sviluppo e la riconversione dell’automotive in Italia. Il 2035 è stato ingiustificatamente demonizzato ma è sufficientemente lontano per pianificare con efficacia lo sviluppo e la riconversione dell’automotive in Italia, verso le nuove tecnologie motoristiche e di sistemi software per la nuova mobilità. Lo si deve fare per rispetto verso 1,25 milioni di addetti di un settore che produce ancora un fatturato equiparabile al 20% del Pil e un gettito fiscale di 76,3 miliardi di euro.
Per quanto riguarda il mercato auto italiano in generale, i numeri del 2023 sono positivi ma il livello è ancora inferiore al 2019. In particolare, a novembre 2023 il mercato delle auto in Italia è ancora sotto di 321.000 unità rispetto al 2019 (-18,1%). Le previsioni di UNRAE per i prossimi anni delineano una sostanziale stagnazione: fino al 2027, quando si stimano 1,8 milioni di immatricolazioni, il mercato sarà ancora inferiore agli oltre 1,9 milioni registrati nel 2019.
.
13/12/23
HDMOTORI.it
https://www.hdmotori.it/auto/articoli/n576593/unrae-crescita-lenta-mercato-auto-elettrica-italia/