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L’ Italia si conferma anche in aprile uno dei mercati meno propensi all’adozione dei veicoli elettrici BEV: lo certificano i dati sulle immatricolazioni di auto nuove nei Paesi dell’Europa Occidentale (UE+EFTA+UK), diffusi ieri da UNRAE – Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri
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Con una quota di auto “alla spina” in calo al 7,9%, di cui 3,1% di elettriche pure BEV e 4,8% di ibride PHEV l’Italia occupa l’ultimo posto fra i cinque principali Paesi. In Germania le BEV sono infatti al 14,7% e le PHEV al 5,8%, pur se in forte calo per l’esclusione dagli incentivi. In Francia BEV al 12,9% e PHEV all’8,2%; nel Regno Unito BEV al 15,4%, PHEV al 6,5%; in Spagna BEV al 4,6% e PHEV al 5,8%. Anche nell’insieme del primo quadrimestre l’Italia è ultima in classifica, con una quota di BEV al 3,7% e PHEV al 4,5%. La Germania ha invece BEV 14,3% e PHEV 5,7%; Francia BEV 14,8% e PHEV 8,6%; Regno Unito BEV 15,4% e PHEV 6,4%; Spagna 4,5% e PHEV 6,1%.
Quota di mercato scesa al 3,1% nel quadrimestre
Con il ban sui motori a combustione interna a partire dal 2035, e con la crisi climatica sempre più evidente e problematica, sarebbe ragionevole aspettarsi più domanda di veicoli a zero emissioni.
«Lo stallo dell’Italia rispetto agli altri maggiori mercati europei, dimostra che la transizione energetica non decolla. È necessario che il Governo intervenga velocemente per invertire il trend. Noi di UNRAE siamo pronti a collaborare per il bene della nostra industria e per il ruolo che deve rivestire il nostro mercato» ha commentato Andrea Cardinali, Direttore Generale dell’UNRAE.
Quagliano (Promotor): incertezza sulla transizione
Si è a lungo dibattuto sulle cause di questo ritardo (leggi) , citando il costo eccessivo dei veicoli alla spina rispetto al reddito medio italiano, la carenza delle infrastrutture, gli scarsi incentivi economici, l’esiguità dell’offerta nei segmenti A e B, i più gettonati dagli automobilisti italiani.
Argomenti ripresi ieri dal commento di Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor. «Una delle ragioni di questa situazione viene indicata nell’incertezza nella scelta di una nuova auto legata alla prospettiva della transizione energetica che induce molti privati a rimandare acquisti già maturi in attesa che emergano nuovi elementi per poter operare la scelta più opportuna».
Cardinali (UNRAE): una ricetta in 4 punti per il rilancio
Cardinali sintetizza così le proposte di UNRAE per garantire al nostro Paese uno sviluppo della mobilità a zero o bassissime emissioni:
–Revisione dell’impianto fiscale per le auto aziendali in uso promiscuo, modulando la detraibilità Iva e deducibilità dei costi in base alle emissioni di CO2, con una parallela riduzione del periodo di ammortamento a tre anni.
–Riformulazione degli incentivi all’acquisto di autovetture a basse emissioni, innalzando i tetti di prezzo ed includendo tutte le persone giuridiche con bonus a importo pieno.
-Pianificazione e supporto per una rapida riconversione industriale dell’intera filiera automotive, come ormai richiesto a gran voce da imprese e sindacati, per riportare il nostro Paese a essere un riferimento a livello europeo.
-Elaborazione di una politica infrastrutturale ad ampio raggio e di orizzonte lungo, inclusa quella per il rifornimento di idrogeno, in linea con la nuova Direttiva AFIR, che impedisca il crearsi di nuovi divari geografici all’interno del Paese e vada anzi a sanare quelli già esistenti.
Ricarica: rivedere i bandi colonnine del Pnrr
Riguardo le infrastrutture di ricarica, Cardinali sottolinea: «Finalmente sono state pubblicate le norme attuative per la realizzazione di punti di ricarica nei centri urbani e superstrade, come previsto dai Decreti MASE, che però richiedono ulteriori revisioni».
«Data la complessità tecnica delle norme _continua Cardinali _ e i tempi stringenti per la presentazione delle istanze da parte dei soggetti proponenti e per la realizzazione e l’avvio delle stesse infrastrutture, chiediamo al Ministero che possano essere rivisti i provvedimenti in linea con le necessità degli operatori del settore, onde evitare il rischio che le gare raccolgano poche adesioni rispetto alle potenzialità».
«Inoltre _ conclude il Direttore Generale dell’UNRAE _ per rassicurare i potenziali acquirenti nel percorso di transizione, sarà fondamentale un’accelerazione anche delle norme per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica da parte di privati e condomini».
Un “buco” informativo. Eppure l’innovazione…
Ma anche la carenza d’informazioni può essere una delle cause del ritardo italiano. Non sempre viene citata e spesso è sottovalutata, ma è più profonda di quel che s’immagina. In quanti, infatti, associano ancora le automobili elettriche a veicoli lenti, complicati da utilizzare e ricaricare, e in generale con basse autonomie e scarse prestazioni?
Forse, ancora troppi: e pensare che il 2023 vedrà arrivare sul mercato novità molto interessanti. Per esempio la mobilità con Smart in versione electric. Premiata con il Designo Award 2023, è oggi una delle soluzioni più intelligenti e confortevoli per spostarsi sia dentro che fuori dalle città.
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19/05/2023
fonte: vaielettrico.it